Salute & benessere

Lamezia, nuova Cardio Tac all’ospedale

Collaudato software cardiologico ed eseguiti anche i primi sette esami

Generico marzo 2024

La nuova Tac che l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha attivato nei giorni scorsi nel Pronto Soccorso del Presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, capace di generare 128 immagini al secondo, è stata dotata anche di un software Cardiologico di ultimissima generazione. L’apparecchiatura è stata provvista di work-station con programmi per valutare il calcium score, le arterie coronarie e per l’analisi funzionale e perfusionale del cuore. Le caratteristiche tecnologiche dell’apparecchiatura rendono più veloce l’acquisizione delle immagini: la velocità è fondamentale per la precisione diagnostica quando si valuta un organo in movimento come il cuore. Questo tomografo si distingue anche per la capacità di eseguire strati sub-millimetrici ad alta risoluzione che consentono, in fase di post-processing, di ottenere modelli virtuali 3D e 4D anche a colori, dall’alto contenuto diagnostico. Ieri, dopo i collaudi specifici, sono stati eseguiti i primi 7 esami.

La TC coronarica, è detto in una nota “è un esame non invasivo che permette lo studio del circolo arterioso coronarico, in grado di riconoscere eventuali placche ateromasiche e/o riduzioni significative di calibro dei vasi coronarici (determinanti in ultima analisi ischemia e/o infarto cardiaco). visualizzando con estrema precisione le arterie e consentendo la valutazione di eventuali stenosi che implichino un trattamento di rivascolarizzazione o di un monitoraggio”. La cardio-TC è caratterizzata da “un approccio interdisciplinare, con stretta collaborazione fra cardiologia, radiologia e anestesia, a tutto vantaggio di una più puntuale valutazione del paziente a premessa di una presa in carico più efficace. L’introduzione di questa metodica rende l’offerta diagnostica della ASP di Catanzaro ulteriormente potenziata, con ripercussioni favorevoli per i tempi di attesa per una procedura importantissima, in grado di cambiare favorevolmente l’evoluzione clinica delle malattie cardiovascolari, con una significativa riduzione di mortalità e complicanze”.

La coronaro-TC, spiegano dall’Asp “è un esame in grado di escludere una malattia coronarica significativa in percentuali comprese fra il 97 e il 100% dei casi esaminati. Può, dunque, essere efficace per studiare l’anatomia delle coronarie in pazienti con sintomi atipici e/o con risultati ambigui di esami di diagnostica cardiologica, in pazienti candidati a interventi cardiochirurgici per patologie valvolari, di chirurgia dell’aorta e persino di chirurgia non cardiaca, se ad alto rischio di complicanze coronariche. Le difficoltà incontrate fino a tempi recenti per la diagnosi di pervietà degli stent coronarici, legate alla presenza di metallo, sono superate da questa nuova generazione di apparecchiature a 128 file di detettori. La cardio-TC è inoltre una metodica ideale per il controllo dei pazienti con by-pass aortocoronarico. Ma soprattutto in relazione alla bassissima esposizione a radiazioni ionizzanti, se condotta con tomografi ultra low-dose, è attualmente giustificata in tutti quei pazienti a rischio di patologia coronarica come diabetici, ipertesi, forti fumatori o con familiarità positiva ad eventi cardio-vascolari avversi”.

Il principale vantaggio della coronaro-TC è dato “dalla possibilità di esaminare lo stato della parete dei vasi oltre alle caratteristiche del loro lume. A differenza della coronarografia convenzionale la valutazione tomografica non esegue solo una valutazione del lume vasale, reso visibile indirettamente dal mezzo di contrasto come un calco di gesso, ma contemporaneamente consente una dettagliata analisi della parete vascolare, documentando direttamente la placca, la sua reale estensione e la sua struttura (se calcifica, lipidica o mista), informazione quest’ultima indispensabile per prevenire un processo trombotico che culminerebbe con l’occlusione acuta del ramo vasale preso in esame. Ciò è particolarmente importante se si considera che la maggioranza delle complicanze gravi della malattia coronarica, i cosiddetti “incidenti coronarici acuti”, si verificano in arterie coronarie poco stenotiche ma affette da una patologia della parete. La disponibilità di queste tecnologie non deve far dimenticare, tuttavia, che la vera strada per la riduzione delle cardiopatie è la prevenzione, basata su alimentazione e stili di vita corretti e sulla riduzione del tabagismo. In questa direzione l’ASP intende muovere i prossimi passi”.

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