Salute & benessere

Virus dengue, emergenza in Brasile e Argentina: scatta l’allerta in Italia

A Fiumicino controlli e aerei disinfettati. La malattia si diffonde velocemente nelle aree tropicali del pianeta

Generico febbraio 2024

Scatta l’allerta dengue in molte zone tropicali nel mondo e l’Italia dispone controlli mirati alle frontiere per evitare l’ingresso nel nostro Paese della zanzara vettore del virus responsabile della febbre. A Fiumicino sono stati innalzati i livelli di vigilanza, compresa la disinfestazione degli aerei provenienti da Paesi a rischio. Numerosi i focolai in diverse aree del pianeta, dal Brasile all’Argentina. E in seguito all’aumento globale dei casi il direttore generale degli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) aumenta i controlli nei confronti di mezzi e merci provenienti dai Paesi in cui “è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia”.

Le misure a Fiumicino. E’ stato innalzato all’aeroporto di Fiumicino il livello di vigilanza nei confronti degli aerei provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è “frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia Dengue. Tra le misure previste il monitoraggio attento “sulla disinfettazione degli aeri” e la valutazione di eventuali ordinanze per interventi straordinari di sorveglianza, sanificazione e disinfestazione. Il provvedimento è arrivato proprio a causa dell’aumento globale dei casi in Brasile e Argentina, su disposizione del Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, agli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera.

“Fermare la zanzara killer”. Le circolari diffuse, dice Vaia, “sono riferite a Aedes Aegipty, in quanto è la zanzara vettore specifico di Zika e anche del virus dengue. Questa zanzara non è presente nel nostro territorio e l’obiettivo è quello di impedirne l’arrivo in Italia. Tra l’altro, l’Italia è uno dei pochi se non l’unico Paese europeo che ha queste misure alla frontiera”.

Casi e morti in Brasile. In Brasile ci sono oggi 512.353 casi probabili di dengue, secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute. Solo quest’anno sono stati confermati 75 decessi dovuti alla malattia e altri 350 sono sotto inchiesta. Il numero di casi è quadruplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando si registrarono 128.842 casi probabili di dengue e il 50% è asintomatico.

“Se una zanzara Ades Aegipty punge un asintomatico, sette giorni dopo è ancora capace di trasmettere la malattia”, spiega la ricercatrice di Fiocruz, Denise Valle, in un’intervista a una tv locale.

Emergenza anche in Argentina. Dopo il Brasile, l’emergenza si sta estendendo anche alla vicina Argentina, dove finora si contano 39-544 casi e 29 decessi. La mappa dei Paesi a rischio è pubblicata dal Centers of disease control and prevention americano, con una lunga lista di Paesi di Sud America, Africa, Asia e Isole del Pacifico. Il Regolamento sanitario internazionale prevede che “l’area aeroportaule e portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti”.

Dengue, cos’è e come si manifesta, E’ stata nel frattempo data l’indicazione di vigilare attentamente sulla disinsettazione degli aeromobili e di valutare l’opportunità di ordinare per interventi straordinari di sorveglianza e disinfestazione. La dengue è una malattia infettiva tropicale, trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare. Il sito dell’Iss spiega che in genere causa disturbi simil-influenzali, ma a volte può manifestarsi in una forma grave, chiamata dengue emorragica, che può essere mortale. Non è contagiosa direttamente da uomo a uomo, ma la trasmissione da persona a persona è possibile solo attraverso gli insetti. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e viene quindi prelevato e trasmesso ad altri individui tramite la puntura di zanzara.

Vaccino presto a Roma. Il vaccino contro la febbre dengue è stato già ordinato e arriverà la prossima settimana all’Inmi Spallanzani di Roma, dove sarà possibile richiederlo. Visita e vaccino sono a carico dell’utente e la struttura romana è tra i primi centri a ricevere le dosi. A settembre l’Aiva ha infatti dato il via libera all’unico vaccino per la prevenzione della malattia anche per chi non ha avuto una precedente esposizione al virus e senza la necessità di dover eseguire un est pre-vaccinale: sono sufficienti due dosi per essere immuni.

I dati in Italia ed Europa. “Nel 2023 – afferma Alessandro Marcello, responsabile del laboratorio di virologia molecolare dell’Icgeb che opera nell’Area Science Park di Trieste – abbiamo avuto il più alto numero di casi e di trasmissioni autoctone di dengue fino ad ora. I cambiamenti climatici, ma anche gli spostamenti delle persone sono i maggiori responsabili della circolazione della dengue in nuove aree”. In Europa sono tre i Paesi che hanno registrato casi ed epidemie autoctone sporadiche di dengue, tra il primo gennaio e il 5 dicembre 2023. L’Italia, prima con 82 casi, è seguita da Francia (43) e Spagna (3).