Politica

Provincia, Miceli e Centro: «Noi coerenti sul Dimensionamento scolastico»

È quanto ribadito a margine dell'ultima seduta del consiglio tenutasi a Vibo Valentia

Provincia di Vibo. Una fase dei lavori del Consiglio

«È doveroso precisare che, in occasione del consiglio provinciale del 9 novembre, abbiamo avvertito il dovere istituzionale di restare in aula, per garantire la presenza del numero legale, necessaria per poter perfezionare la surroga del consigliere provinciale decaduto e far si che il collegio ritornasse perfetto. Convinti che assumere comportamenti che intralciano o impediscono il regolare svolgimento dell’assemblea provinciale non possa costituire una soluzione utile a risolvere alcun problema, ribadiamo che non abbiamo alcuna intenzione di mortificare le istituzioni ma di farle funzionare e ci auguriamo che la surroga possa avvenire in occasione del consiglio convocato per il prossimo 16 novembre, atteso che, nonostante la nostra presenza, il consiglio non si è potuto svolgere, dal momento che erano assenti numerosi consiglieri, anche di maggioranza».

È quanto dichiarato in una nota dai consiglieri provinciale di opposizione a Vibo Valentia, Marco Miceli e Maria Teresa Centro, intervenuti in merito all’ultima seduta a Palazzo ex Enel. «Con riferimento al punto all’ordine del giorno, avente ad oggetto il dimensionamento scolastico subendo dagli istituti del territorio provinciale vibonese, è d’obbligo sottolineare che la nostra posizione non è assolutamente mutata rispetto a quella assunta in occasione del consiglio dello scorso 12 ottobre, ove abbiamo rilevato che la regione sta imponendo alla provincia di Vibo un dimensionamento nettamente pregiudizievole rispetto a quello programmato per tutte le altre provincie della regione. Infatti, il territorio provinciale di Vibo, per effetto delle linee guida stabilite dalla Regione, perderà, per l’anno scolastico 2024-2025, circa il 34% delle autonomie scolastiche, mentre le altre province circa il 21 % e la sola Reggio Calabria il 18%. A fronte di tanto, continuiamo ad insistere affinchè il presidente mantenga l’impegno già precedentemente assunto con tutto il coniglio e per ora disatteso», hanno dichiarato.

«In occasione dello scorso consiglio avevamo, infatti, chiesto al presidente di promuovere un incontro con i vertici amministrativi e politici della Regione, con lo scopo di rivedere i criteri stabiliti per il taglio delle autonomie dalla Regione stessa, poiché, in conseguenza dei medesimi, la provincia di Vibo è la più penalizzata. A differenza di altri esponenti politici del vibonese non intendiamo subire passivamente i provvedimenti nazionali prima e regionali poi e vogliamo, perlomeno, capire perchè la Regione non abbia voluto nemmeno considerare i fattori socio economici e il disagio territoriale, in virtù dei quali la nostra provincia dovrebbe perdere meno autonomie», hanno insistito.

«È giusto anche ricordare che i tagli che incidono su servizi essenziali come l’istruzione necessitano di una partecipazione condivisa di tutti gli organismi coinvolti, al fine di adottare la migliore soluzione possibile, tenendo conto delle esigenze delle autonomie locali. Tanto, onde evitare che, anche nel settore dell’istruzione, avvenga quanto già accaduto in altri ed in particolare nella sanità, dove, ad esempio,si è deciso di bloccare il turn over senza prevederne gli effetti, ovvero la drastica diminuzione della qualità dei servizi offerti e l’aumento esponenziale della spesa in conseguenza dell’aumento della migrazione extraregionale», hanno concluso.

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