Attualità

Autorità di sistema portuale, revoche e imbarazzi tra controllore e controllato

L'Anac è intervenuta sulla vicenda legata all'anticorruzione nell'ente di casa a Gioia Tauro

Andrea Agostinelli

Una nuova controversia coinvolge l’Autorità di Sistema Portuale e il suo presidente, l’ammiraglio Andrea Agostinelli, già sottoposto a processo lo scorso aprile per un incidente mortale sul lavoro in cui erano coinvolti altri dipendenti dell’Authority. Questa volta, l’Authority, in particolare il presidente Agostinelli e il segretario generale Pietro Preziosi, è accusata di aver adottato azioni discriminatorie nei confronti del responsabile anticorruzione dell’ente, l’avvocato Simona Scarcella. Quest’ultima è stata ritenuta “colpevole” di aver segnalato presunte irregolarità nella composizione delle commissioni giudicatrici nei processi di selezione e di aver sollevato questioni relative a procedimenti penali e disciplinari in corso che non erano stati dichiarati.

La situazione è diventata ancor più sorprendente quando il Consiglio nazionale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha emesso una sanzione il 18 ottobre in risposta alle segnalazioni presentate dall’avvocato Scarcella, che erano supportate da prove documentali. Inizialmente, Scarcella è stata oggetto di un procedimento disciplinare e successivamente è stata destituita dal suo incarico, con la nomina di un nuovo responsabile anticorruzione.

In particolare, Scarcella ha rilevato irregolarità nella composizione delle commissioni giudicatrici durante il monitoraggio dell’attuazione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2023-25. Questa segnalazione è stata seguita da un procedimento disciplinare sulle modalità di esecuzione dei controlli, avviato una settimana dopo. Infine, il 25 settembre, è stato nominato un nuovo responsabile anticorruzione.

Secondo l’ANAC, sembrerebbe che il procedimento disciplinare sia stato avviato in maniera “retorica” come reazione all’attività di Scarcella, in particolare la sua richiesta di informazioni dalla Procura della Repubblica e dai Tribunali riguardo ai membri delle commissioni e dei segretari coinvolti nei processi di selezione, al fine di verificare l’esistenza di procedimenti penali o disciplinari non dichiarati. In risposta a questa richiesta, Scarcella ha trasmesso i risultati dell’indagine ai dirigenti competenti e all’organismo di valutazione indipendente, chiedendo copia delle dichiarazioni individuali dei dipendenti e le relative decisioni prese.

Il segretario Preziosi ha avviato il procedimento disciplinare contro Scarcella, sostenendo che avrebbe dovuto chiedere in modo più diplomatico le copie delle dichiarazioni piuttosto che insinuare che le dichiarazioni dei dipendenti potessero essere non veritiere, con conseguente discreditazione degli stessi dipendenti e dell’ente.

Poco tempo dopo l’apertura del procedimento disciplinare, Scarcella è stata rimossa dall’incarico di responsabile anticorruzione e un nuovo responsabile è stato nominato. È interessante notare che entrambe queste decisioni portano la firma del segretario Preziosi, il che ha portato l’ANAC a suggerire che ci potesse essere un conflitto di interessi nella sua posizione di controllore e controllato.

Con la Delibera n° 473 del 18 ottobre, l’ANAC ha dichiarato che la revoca di Scarcella dall’incarico era discriminatoria. Ora, l’Autorità di Sistema Portuale ha trenta giorni di tempo per comunicare le decisioni adottate in risposta a questa sanzione.