Economia & società

Flashmob davanti al gate, tutti a difesa del porto di Gioia Tauro

La nuova direttiva europea impone il pagamento di una tassa ambientale alle navi in transito in Europa. A rischio lo scalo calabrese

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Il pacchetto è stato  approvato dal Consiglio europeo lo scorso 25 aprile. Sei mesi dopo, levata di scudi in Calabria, per Fit for 55, il pacchetto di riforme per contrastare il cambiamento climatico, il cosiddetto Green Deal, finalizzato al raggiungimento della neutralità carbonica in Europa entro il 2050.

Il rischio paventato a queste latitudini è che si possa rendere più conveniente, per i grandi vettori marittimi, utilizzare porti di transhipment extraeuropei piuttosto che quelli comunitari. In sostanza, si rischia di generare una consistente perdita di competitività degli scali europei, incluso il Porto di Gioia Tauro. E oggi, in centinaia e tra loro anche il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto , hanno partecipato al flashmob promosso davanti al gate del porto di Gioia Tauro per protestare contro la direttiva europea che, tra le altre cose, impone il pagamento di una tassa ambientale alle compagnie per il transito delle loro navi nei porti europei e che, dunque, mette a rischio la sopravvivenza stessa dello scalo calabrese.

«La direttiva Ue ha finalità nobili, quelle di ridurre l’inquinamento atmosferico generato dal trasporto marittimo, ma così provoca una distorsione del mercato del trasporto marittimo», ha spiegato Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno e Ionio.

«Due sono le questioni in gioco, ma una è più urgente dell’altra, ossia il rinvio dell’entrata in vigore prevista per il primo gennaio 2024 della direttiva UE, che costringerebbe le compagnie di trasbordo, per evitare pesanti sanzioni, ad attraccare in porti extraeuropei. Se non si darà a queste compagnie il tempo di adeguare i propri mezzi navali, sarà altissimo il rischio di blocco dell’attività di Gioia Tauro, con perdita di leadership dell’importantissima infrastruttura e di posti di lavoro», ha scritto in una nota Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria.

«Pur ritenendo indispensabile mettere in campo azioni propedeutiche alla tutela dell’ambiente e utili a mitigare gli effetti del riscaldamento globale, crediamo che l’allargamento del sistema Ets al mondo marittimo debba essere governato con intelligenza. L’esempio del Terminal Container di Gioia Tauro, che rischia di subire a partire dal 2024 una drastica e inaccettabile perdita di posti di lavoro, dovrebbe far riflettere. Oggi i lavoratori del porto calabrese sono in presidi», hanno aggiunto il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio.

«Stoppare l’applicazione della direttiva Ue ‘Fit For 55’ che minaccia danni irreversibili all’economia prodotta dall’infrastruttura portuale principale della Calabria. È l’appello che rivolgiamo a tutte le rappresentanze politiche, nazionali ed europee, affinché si impedisca la perdita di competitività degli scali europei, a partire dal Porto di Gioia Tauro, una vera eccellenza del Sud e del Paese».

È quanto hanno affermato il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo e i capigruppo di centrodestra in Consiglio regionale Michele Comito (Forza Italia), Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), Giuseppe Gelardi (Lega), Giacomo Crinò (Forza Azzurri), Giuseppe Graziano (Unione di Centro) e Francesco De Nisi (Coraggio Italia), che hanno partecipato alla mobilitazione a Gioia Tauro.

«Se la direttiva europea divenisse efficace, sarebbe un delitto a sangue freddo per la più rilevante piattaforma logistica dell’Italia e dell’Europa meridionale da cui dipende il destino di 4 mila addetti. E un colpo pesantissimo per il diritto allo sviluppo del Sud e del Paese», ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.

«Il pacchetto “Fit for 55” andrebbe a  penalizzare porti come quello di Gioia Tauro, che da solo movimenta il 76% del traffico dei container, a vantaggio di quello non europei», ha proseguito il consigliere regionale Pietro Raso.