Finanza

L’Unione Europea ha tagliato le stime relative al PIL dell’Italia nel 2023 e 2024

Album di default

La Commissione Europea ha ridotto le sue previsioni sull’economia italiana per quest’anno e per il prossimo, a seguito di una serie di dati che riducono le possibilità, da parte del primo ministro Giorgia Meloni, di riuscire ad attuare le promesse di tagli fiscali nel bilancio del 2024.

Bruxelles, dunque, ha dichiarato che il PIL del nostro Paese dovrebbe crescere dello 0,9% quest’anno e dello 0,8% nel 2024, segnando una revisione al ribasso dello 0,3% per ciascun anno.

Il Governo, invece, aveva previsto una crescita del PIL dell’1% quest’anno e dell’1,5% nel 2024. Nonostante il Ministro del Tesoro abbia affermato che l’obiettivo del 2023 possa ancora essere raggiunto, gli ultimi indicatori suggeriscono che potrebbe non essere così semplice e che quello dell’anno prossimo appare irraggiungibile.

Del resto i motivi di incertezza sono molteplici, il che ha ovviamente un impatto sia sull’economia sia sulle capacità di investimento degli italiani, motivo per cui è bene sempre fare affidamento su siti di informazione affidabili, che permettono di avere economia e finanza a portata di mano

Le cause del calo del PIL

Dopo una forte ripresa nel primo trimestre del 2023, il PIL dell’Italia è diminuito dello 0,4% nel secondo trimestre e i settori dei servizi e della produzione si sono contratti ad agosto, aumentando il rischio di un’attività economica debole che si estende nel terzo trimestre.

“L’attuazione graduale delle misure straordinarie e temporanee per incentivare il miglioramento degli edifici, adottate durante la pandemia da COVID, ha avuto un impatto significativo su questo andamento”, ha fatto notare la Commissione Europea.

L’attività di investimento dovrebbe contrarsi nel resto del 2023 e poi riprendersi moderatamente nel 2024, aggiungendo che le esportazioni nette dovrebbero fornire un supporto minore alla crescita nel 2024. L’inflazione misurata dall’indice armonizzato dell’UE (HICP) dovrebbe moderarsi al 5,9% nel 2023 e al 2,9% nel 2024.

La Commissione europea ha identificato ulteriori “elementi di incertezza” tra cui la situazione in Ucraina e le misure di politica monetaria restrittiva. Inoltre, si sono evidenziati “crescenti rischi legati al cambiamento climatico”. L’eventuale aumento dei tassi d’interesse potrebbe avere un impatto più significativo sull’attività economica rispetto alle previsioni iniziali, ma allo stesso tempo potrebbe accelerare il recupero del potere d’acquisto reale. Tuttavia, c’è il rischio che le pressioni inflazionistiche persistano a lungo termine. L’incidenza di eventi meteorologici estremi, incendi e inondazioni senza precedenti durante l’estate è stata citata come un ulteriore elemento di incertezza che influisce sulle prospettive economiche.

Le conseguenze di una crescita inferiore alle attese

Una crescita che si attesta al di sotto delle previsioni comporta una diminuzione delle entrate fiscali e complica il raggiungimento degli obiettivi di deficit di bilancio. Per quanto riguarda l’Italia, tali obiettivi sono già stati compromessi a seguito di una decisione da parte di Eurostat, l’agenzia di statistica dell’UE, in merito alla classificazione degli incentivi per l’edilizia nelle finanze statali.

L’Italia sta attualmente valutando l’opportunità di superare il rapporto deficit-PIL del 4,5% fissato in aprile per il 2023, mentre sta anche elaborando misure per prevenire o limitare eventuali deviazioni dall’obiettivo del 3,7% previsto per il prossimo anno.

Nonostante una prospettiva meno positiva, l’Italia ha confermato la sua determinazione a ridurre il deficit, limitando così le possibilità di ricorrere a misure di stimolo.

Tra le sue principali priorità, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni intende destinare oltre 9 miliardi di euro per estendere fino al 2024 i tagli fiscali che hanno aiutato i lavoratori a medio e basso reddito a far fronte agli elevati prezzi al consumo di quest’anno.