Cronaca

Narcotraffico internazionale, resta in carcere un vibonese (NOME)

Respinta la richiesta della difesa, composta dagli avvocati Cortese e Brancia, avanzata per motivi di salute.

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È stata respinta dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria la richiesta di scarcerazione per motivi di salute formulata dai difensori di Davolo Ciro, cl 1951. Il Magistrato di sorveglianza di Reggio Calabria si è pronunciato negativamente rilevando l’insussistenza dei presupposti per il differimento della pena,

Resta pertanto in carcere il Davolo, dove il magistrato ha negato provvisoriamente la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla difesa, che sulla scorta di una perizia medica avevano evidenziato sia le condizioni di salute non buone del detenuto sia l’età dello stesso, evidenziando l’incompatibilità con il sistema carcerario.

Davolo ciro, difeso dagli avvocati Santo Cortese e Diego Brancia, è stato coinvolto nel processo nato dall’operazione della Dda di Catanzaro denominata Overing tesa a disarticolare un’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico di cocaina con la Colombia. Lo stesso è stato condannato dalla Corte di appello di Catanzaro a 13 anni e sei mesi di reclusione, (assolto da un capo d’imputazione, mnetre in primo grado era stato condannato a 17 anni e sei mesi di reclusione, condanna divenuta esecutiva).Lo stesso ha già espiato 6 anni in regimi di arresti domiciliari e circa due anni e mezzo nel penitenziario di Arghillà in Reggio Calabria. La raffineria per la cocaina all’epoca dei fatti era stata scoperta in un casolare di campagna a Panaia di Spilinga.