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Guardie mediche, clima teso durante la Conferenza dei sindaci vibonesi

All'incontro tenutosi a Palazzo Luigi Razza era presente anche il commissario straordinario Giuseppe Giuliano.

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Il commissario Giuseppe Giuliano si è presentato di fronte alla conferenza dei sindaci, convocata dalla presidente Maria Limardo per discutere la questione delle guardie mediche, dopo la revoca dell’atto deliberativo da parte dell’Asp. La situazione attuale prevede la presenza di 39 postazioni di Continuità assistenziale nella provincia, ma solo 30 di queste possono essere mantenute attive con i 103 medici a disposizione dell’Asp. Giuliano ha sottolineato che servirebbero 160 medici per mantenere attive tutte le 39 postazioni.

Il commissario ha rassicurato i sindaci che non intende chiudere nessuna postazione, ma che dovrà individuare criteri per la valutazione della vicinanza tra le sedi, il numero degli assistiti e il numero degli accessi. Se i medici mancheranno, alcune postazioni potrebbero rimanere chiuse, ma le Aggregazioni funzionali territoriali tra medici che trovino un accordo tra loro e le Uccp potrebbero essere una possibile soluzione. (CONTINUA IN BASSO)

La presidente della Conferenza dei medici, Maria Limardo, ha sottolineato che “la coperta è corta e che non si può venir meno al criterio di razionalizzare le risorse, tenendo presente il principio di massima conservazione possibile delle guardie mediche sul territorio”. Ha incaricato il commissario di acquisire la disponibilità dei medici di continuità assistenziale per il maggior numero di ore possibili da spalmare sul territorio e non ha negato la possibilità di un accorpamento o di una turnazione tra centri vicinissimi.

Durante la discussione i toni sono stati accesi con il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, che ha “denunciato il commissario come altri cittadini denunciano un sindaco quando le cose non funzionano”. Il primo cittadino di Stefanaconi, Salvatore Solano, ha evidenziato che “meno guardie mediche significherebbe una maggiore utenza all’ospedale dove già il pronto soccorso sopporta file interminabili”. Il sindaco di Capistrano, Marco Martino, ha infine sottolineato che “l’accorpamento era stato predisposto con criteri fatiscenti” e che “bisogna tutelare il diritto alla salute”.