Cronaca

Carenza in un carcere calabrese, l’Uspp: «Si rischia il collasso»

«Necessaria un'attenta ed approfondita valutazione nelle politiche di assegnazione del personale, rispetto al turnover dei pensionamenti»

PAPA: LAVERA' PIEDI A 12 RAGAZZI NAZIONI E RELIGIONI DIVERSE

«A quasi un anno dall’assegnazione di 50 neo agenti di polizia penitenziaria presso il carcere di Catanzaro, provenienti dalle varie Scuole di formazione dell’Amministrazione, la situazione è nuovamente al collasso». È quanto denuncia Walter Campagna, segretario regionale aggiunto, dell’ USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria).

«Tale carenza è da attribuire a vari fattori, che necessitano di un’attenta ed approfondita valutazione nelle politiche di assegnazione del personale, rispetto al turnover dei pensionamenti e delle altre forme di cessazioni dal servizio. Premesso che a fronte di un organico complessivo di 470 unità (come previsto dal Decreto Ministeriale del 02 Ottobre 2007), sono attualmente presenti 359 unità, che si ridurranno notevolmente nelle prossime settimane. Nell’anno 2022 – continua Walter Campagna – le unità di polizia penitenziaria cessate dal servizio sono state complessivamente 19 unità, di cui 14 per infermità e 5 per raggiungimento del limite di età. A questi si aggiungono almeno 4 unità, attualmente collocate in aspettativa, in attesa di transito definitivo presso altri corpi di polizia».

«Nell’anno in corso, invece, sono 14 le unità che matureranno il diritto alla pensione per limite di età (di cui almeno il 50% nel primo semestre), mentre resta naturalmente sconosciuto il dato delle unità che saranno dispensate dal servizio per infermità. Dunque, – osserva Walter Campagna – una carenza stimata di almeno 140 unità se si pensa che un elevato numero di personale di ogni ordine e grado è stato recentemente trasferito presso altri Istituti e Servizi dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia minorile».

«Da questi dati si comprende bene come la situazione è divenuta insostenibile, anche rispetto ai diritti soggettivi del personale che è costretto a svolgere turnazioni massacranti per sopperire ai vari servizi richiesti, spesso anche delegate in supporto ad altri Istituti quali, per esempio, l’attività del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti che è tornata quasi ai livelli pre-covid per quantità di servizi espletati. Pertanto, – conclude il segretario dell’USPP – considerato che il carcere di Catanzaro è il più grande della Regione Calabria e che attualmente ospita quasi 700 detenuti; al fine di garantire la piena sicurezza dell’Istituto e del personale tutto, spesso vittima di aggressioni; si chiede un urgente e non più rinviabile integrazione di personale di polizia penitenziaria di ogni ordine e grado, sia attraverso l’assegnazione diretta di un cospicuo numero di neo agenti, sia attraverso l’attuazione di procedure straordinarie d’interpello su base regionale e nazionale».