Cronaca

Si spacciava per top model ma invece era la “regina della cocaina”

Amante del lusso, frequentava le migliori discoteche, i ristoranti più lussuosi e gli alberghi più eleganti.

Cocaina

Amante del crossfit, di vestiti costosi e dei ristoranti più esclusivi, María Teresa, soprannominata “la modella”, è passata per lungo tempo per una signora dell’alta società di Marbella (Málaga), che cambiava spesso auto e aveva con sé un telefono cifrato: invece era la “regina della cocaina”. La donna viveva in una casa enorme e lussuosa dove gli agenti l’hanno arrestata trovando in un armadio un kg di cocaina dentro un sacchetto con sovraimpresso il logo “Rolls Royce”.

La donna, 49 anni, colombiana, era arrivata sulla Costa del Sol nel 2000 grazie all’aiuto di un narcotrafficante francese, padre dei suoi tre figli. Da allora ha accumulato molto potere agendo nell’ombra. Il suo compito era, presumibilmente, quello di mettere in contatto i venditori della Colombia e gli acquirenti stabilitisi in Spagna. Era un amante del lusso. Frequentava le migliori discoteche, i ristoranti più lussuosi e gli alberghi più eleganti. Usando molto bene la propria immagine, riceveva molti inviti e di solito non tirava mai fuori un soldo di tasca propria.

Villa Elaumar dove ha abitato, è uno chalet di proprietà di una società che si trova in un paradiso fiscale della grandezza di 1.790 mq, costruita nel 1975 su un terreno di 3.425 mq, con campo da tennis e piscina. Il portale immobiliare Idealista indica il suo valore tra 1,6 e 2,3 milioni di euro. “Ci sono poche donne con così tanto potere. Questo di solito è un mondo di uomini”, ha commentato un poliziotto, che non ricorda profili criminale del genere. Anni fa la casa è stata fatta oggetto di un attentato nell’ambito di una guerra di mafia francese. Il suo primo marito è stato catturato in Portogallo nel 2005 con 6.100 chili di cocaina mentre anni dopo il suo secondo è stato preso con 200 chili di cocaina mentre molte altre persone del suo giro sono state arrestate in Spagna e in mezza Europa. Ma lei non è mai stata coinvolta, perché la si credeva un’informatrice della Dea americana.

Così fino al 2020 quando informazioni riservate l’hanno collocata come intermediaria in un carico di cocaina verso la Spagna e proveniente dalla Colombia per via aerea. Una lunga e meticolosa indagine è riuscita alla fine ad incastrarla mettendo insieme i tanti tasselli della sua vita oscura ma alla luce del sole.(Agi)

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