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Attesa per le celebrazioni del 13° anniversario della morte di Mamma Natuzza

La mistica di Paravati è scomparsa nel giorno di Ognissanti del 2009. Domani sono attese migliaia di persone nel centro vibonese.

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Sono in tanti i pellegrini che in queste ore si stanno preparando per raggiungere Paravati e partecipare nel giorno di Ognissanti alle celebrazioni per il tredicesimo anniversario della morte di Natuzza, in programma nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime inaugurata il 6 agosto scorso. Sono previste tre funzioni: alle 9, alle 11 – presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro – e alle 17.

Il popolo di Natuzza che raggiungerà Paravati sarà accolto nella Villa della Gioia e poi in chiesa, ovvero nelle strutture della fondazione, l’istituzione voluta da Mamma Natuzza – che lei stessa considerava una “sesta figlia” – per sostenere le opere della Madonna. Fortunata Evolo è ritornata alla casa del padre alle 5.15 del primo novembre 2009, dopo che già la sera prima le sue condizioni si erano aggravate. In quel momento, accanto al capezzale di Mamma Natuzza si trovano i suoi familiari, tra cui i suoi figli Annamaria e Antonio, morti in questi ultimi anni, Salvatore, Angela e Francesco e i suoi padri spirituali, don Pasquale Barone e padre Michele Cordiano.

Poco dopo la morte la notizia della sua dipartita terrena, data ufficialmente già qualche minuto dopo dall’allora sindaco di Mileto, Vincenzo Varone, venne diffusa dalle principali agenzie di stampa, dalla radio, dai telegiornali e dagli organi di informazione on line, facendo rapidamente il giro del mondo. Nella stessa mattinata di quel giorno Paravati venne invasa da migliaia di pellegrini. Un afflusso incessante di gente proveniente da ogni angolo della Penisola e non solo. Secondo alcune stime erano oltre duecentomila le persone desiderose di dare l’ultimo saluto a colei che, per oltre sessant’anni, era stata per tutti un faro di luce e di fede.

Il 3 novembre si svolsero i funerali. Il rito funebre, accompagnato da pioggia e vento, davanti al sagrato della chiesa, venne presieduto dall’allora vescovo monsignor Luigi Renzo, con accanto numerosi vescovi e sacerdoti. Tra i presenti l’allora presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, e numerosi sindaci con la fascia tricolore. Risuonano ancora le parole pronunciate durante il rito da migliaia di persone di persone, che nell’occasione gridarono a gran voce: “Natuzza, santa subito!”.