Alla vigilia del silenzio elettorale, fanno discutere le frasi del leader di Forza Italia sul capo del Cremlino: «Putin voleva solo sostituire Zelensky con persone perbene». Silvio Berlusconi è intervenuto a Porta a Porta, storico programma di Rai 1, nella serata di ieri, lasciandosi andare ad alcune considerazioni che di certo non sono passate inosservate, a maggior ragione in un momento dove il conflitto tra Russia e Ucraina si sta inasprendo.
Berlusconi ha però fatto immediatamente dietrofront, rimangiandosi quanto detto e cercando di buttare acqua sul fuoco. «Ho riferito quello che alcuni raccontano, senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto. Forse sono stato frainteso facevo solo il ‘cronista’ riferendo il pensiero di altri», ha affermato.
Si è poi lasciato andare ad un’altra considerazione: «L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia chiara e netta: non potremo mai in nessun modo e per nessuna ragione rompere la nostra partecipazione all’Unione europea e all’Alleanza atlantica», ha aggiunto.
Immediate le reazioni degli avversari politici, come Enrico Letta del Partito democratico, che ha parlato di «frasi gravissime, scandalose e inaccettabili: non ci sono parole per commentare. C’è il voto, domenica 25 settembre». Secondo Carlo Calenda, leader di Azione, Berlusconi ha parlato come «una via di mezzo tra portavoce di Putin e consigliere militare: veramente tragico».
«È un’affermazione molto grave che mi dice di aver fatto la cosa giusta a lasciare FI», ha detto il ministro per il Sud, Mara Carfagna, mentre a difendere l’ex premier è stato Matteo Salvini, leader della Lega: «Le parole di Berlusconi su Putin? Non interpreto, e se Berlusconi si è corretto vuol dire che è a posto così. Io spero solo che questa stramaledetta guerra finisca», ha affermato.