Politica

Elezioni politiche, corsa alle candidature. Il Pd ignora Vibo, patemi inutili su Mangialavori

L'eventuale candidatura di Silvio Berlusconi al Senato in Calabria porterebbe a spostare automaticamente il coordinatore di FI in posizione utile alla Camera

giuseppe-mangialavori

Ore ad alta tensione sulle elezioni politiche. Nelle fasi cruciali per la definizione delle candidature, si rincorrono svariate voci sulle scelte dei partiti. Nella giornata di ieri è stato il Pd a fornire i nomi dei candidati per il proporzionale. Inutile sottolineare che a farla da padrona saranno le tre province maggiori. Ad esempio, nel Vibonese, i dem candidano una figura storica come la responsabile regionale donne Teresa Esposito ma solo in quarta posizione. Decisamente una sconfitta per la Federazione provinciale del partito che avrebbe potuto puntare ad ottenere qualcosa in più. Con la Esposito seconda, posto andato a Carolina Girasole, sindaco con un passato abbastanza movimentato, indubbiamente, sul capoluogo tirrenico -e non serve un mago per immaginarlo -il risultato sarebbe stato, pur con una immaginabile sconfitta, differente. Come dire, sarebbe giunto nei militanti qualche stimolo in più in un collegio dove i vertici dem stanno stanno cedendo a una candidata del partito di Di Maio la possibilità di correre per un seggio in quota uninominale, mostrando assoluto disinteresse per quel territorio.  Con una vibonese in posizione meno marginale nel listino, quantomeno qualche “pasionaria” demotivata in più ai seggi si sarebbe vista, specie dopo che è stato silurato un parlamentare di livello come il professor Antonio Viscomi.

Tensione “indotta” invece in  Forza Italia dove ieri sera si è sparsa la voce che Silvio Berlusconi intenda capeggiare la compagine plurinominale azzurra al Senato in Calabria. Sono state ore al cardiopalma soprattutto nella segreteria regionale del partito visto che quella postazione era stata assegnata a Giuseppe Mangialavori. In una tale eventualità, d’altronde, il senatore uscente vibonese finirebbe addirittura terzo, considerata l’alternanza di genere. Ma anche un bambino capirebbe che il partito del Cavaliere, nella regione in cui detiene la percentuale più alta, non rinuncerebbe mai al suo coordinatore. E allora cosa accadrebbe se Berlusconi scegliesse la candidatura al Senato? Non è difficile immaginarlo, dicevamo, nemmeno per un bambino: Mangialavori diverrebbe capolista alla Camera o magari sarebbe candidato nella quota uninominale del collegio -strasicuro per il centrodestra -comprendente Vibo e la Piana di Gioia Tauro.
Se Mangialavori andasse a guidare la lista proporzionale della Camera, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, destinato attualmente a ricoprire quella postazione, potrebbe essere candidato in quota uninominale per quella che si preannuncerebbe come la sfida più affascinante in Calabria: Occhiuto contro Bruno Bossio. Se venisse schierato, invece, nella quota uninominale, a rischiare la pelle sarebbe il deputato uscente Ciccio Cannizzaro da Gioia Tauro, non più in rapporti idilliaci con la coppia Occhiuto-Mangialavori che al momento guida il partito. Ma è opportuno attendere le prossime ore prima di creare inutili allarmismi.

Se c’è un partito che avrebbe deciso di puntare sul Vibonese, parlamentarie permettendo, è il Movimento Cinquestelle con Riccardo Tucci in corsa per la prima posizione nel listino plurinominale della Camera oltre che pronto a candidarsi in quota uninominale per un’altra affascinante sfida per il secondo posto: quella tra lui e Dalila Nesci. Già, perchè il primo posto, in questo collegio è già di fatto assegnato da tutti i sondaggi al centrodestra.

 

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