Cronaca

Si toglie la vita in carcere sognando di tornare in Calabria con il suo Leo

La storia di Donatella, detenuta per varie motivazioni che ha deciso di farla finita all'interno della propria cella

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Si è tolta la vita inalando il gas di un fornelletto nel carcere di Montorio, in provincia di Verona. Ha lasciato Leo, il suo ragazzo, originario di Rossano Calabro, ma residente a Verona, che stava programmando un futuro con la sua “Dona”. “Parlare di lei, al passato, mi riesce difficile – ha detto alla Gazzetta del Sud il fidanzato, incredulo – Al momento, posso dire poche cose, perché tanti sono i pensieri che affollano la mia mente. Io voglio che passi il messaggio giusto. Dona era una ragazza solare e spensierata, che sognava di tornare a fare l’estetista. Ci conosciamo da quando eravamo ragazzini. E io avevo anche preso una casa per lei. Ma poi, negli ultimi 8 mesi, non so cosa sia successo. Era triste. Il suo sorriso è stato spento e oggi mi chiedo cosa sia successo in quei minuti. Tragici. In cui, probabilmente, si poteva fare qualcosa. Oggi mi faccio tante domande, ma spero che la sua morte lasci una traccia nella nostra società. E che non si dica che si è suicidata una drogata e non si discuta frettolosamente del suo passato. Spero davvero che nessuno si dimentichi di lei, e di chi, proprio come lei, vive sulla propria pelle la sofferenza. Sperando che qualcuno ascolti”.

La giovane si trovava in carcere per una serie di furti e in passato aveva avuto problemi di dipendenza. E nel carcere ha deciso di togliersi la vita.

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