Cronaca

Meccanico non sistema subito l’auto, fratelli pregiudicati danno fuoco all’officina

Entrambi sono stati arrestati dai carabinieri supportati dai Cacciatori e dal Nucleo cinofili di Vibo Valentia

All’alba di stamane, nel centro di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, militari di quel Reparto Territoriale Carabinieri, supportato da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Vibo Valentia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale dì Catanzaro, nei confronti di due fratelli, un 55enne ed un 49enne, pregiudicati, entrambi del luogo, per “incendio doloso aggravato dal metodo mafioso”.

L’attività investigativa intrapresa dai militari operanti, ha consentito di ricostruire, a livello di gravità indiziaria ed in attesa dei successivi sviluppi, considerata l’attuale fase di svolgimento delle indagini preliminari, quanto successo la notte del 24 maggio u.s., allorquando, veniva incendiata la grande officina ed autocarrozzeria (depositeria giudiziaria) “Socas s.r.l.” che veniva interamente distrutta. Ed invero, l’attività tecnica e dinamica svolta dai militari della Sezione Operativa del Reparto Territoriale Carabinieri di Corigliano Rossano ha permesso di ricostruire a livello di elevata probabilità, il movente, le fasi preparatorie e quelle immediatamente successive all’evento delittuoso, riscontrando, a livello di gravità indiziaria, il coinvolgimento, quali mandanti e pianificatori dei fatti in argomento, dei due arrestati.

In particolare, il 55enne, con plurimi pregiudizi penali, già condannato in via definitiva per il reato di cui all’art. 416 bis e per estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso, avrebbe richiesto al titolare dell’officina di procedere ad una immediata riparazione del proprio veicolo, pretendendo che avvenisse nello stesso giorno, ricevendo, però, risposta negativa dai titolari, i quali, a causa della mole di lavoro, lo rinviavano al lunedì successivo. L’evento in questione determinava la reazione stizzita del 55enne che nei giorni successivi manifestava al fratello i suoi propositi di “castigare” il titolare dell’officina.

L’attività investigativa espletata permetteva di riscontrare, inoltre, il coinvolgimento del 49enne, in passato già condannato in via definitiva per il reato di cui all’art. 74 del D.P.R. 309/1990, il quale partecipava, insieme al fratello, alla preparazione delle bottiglie incendiarie, prelevando la benzina da un’autovettura nella loro disponibilità.

In considerazione delle eclatanti modalità della condotta, realizzata in un contesto caratterizzato da pesanti infiltrazioni mafiose, tali da ingenerare nella sensibilità del soggetto passivo del reato l’agire comunemente ritenuto proprio di chi appartenga ad un sodalizio mafioso, sebbene nella fase attuale delle indagini preliminari, è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati associati alla Casa Circondariale di Cosenza, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

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