Cronaca

Armi e munizioni scoperti in casa, assolti due fratelli calabresi

Al termine della discussione la pubblica accusa ha chiesto per entrambi la condanna a 8 mesi di reclusione e duecento euro di multa. Accolte, invece, le tesi della difesa

tribunale castrovillari

Il Tribunale di Castrovillari, ha assolto due fratelli rossanesi, rispettivamente di 31 e 26 anni (L.D.M. e P.D.M. le loro iniziali) ed entrambi pregiudicati, accusati di detenzione abusiva di armi e munizioni e di una serie di reati connessi, nell’ambito di un procedimento nato dal ritrovamento di cartucce e parti di armi da sparo in contrada Ceradonna. Nello specifico, il 2 gennaio del 2018 i Carabinieri di Rossano avevano effettuato una perquisizione presso una villetta dove era stata constatata anche la presenza dei due fratelli.

Nel corso dell’operazione, che aveva reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per aprire la porta di accesso ad un locale separato dal resto dell’abitazione (per la mancanza di collaborazione degli imputati) i militari avevano rinvenuto 31 cartucce per pistola calibro 22 e un congegno meccanico parte di una pistola giocattolo modificata; il tutto era all’interno del magazzino situato sotto la casa, dentro un cassetto a muro.

Allora venne anche ritrovato il calcio e il castello in legno di un fucile da caccia tipo “doppietta” cal. 22 con grilletto, all’interno di un tronco di mandorlo poco distante dall’abitazione. Nel corso dell’escussione davanti al Tribunale di Castrovillari, il maresciallo dei carabinieri che aveva condotto l’operazione aveva precisato che l’accesso era avvenuto in seguito ad una segnalazione sulla presenza di armi e munizioni nel fondo che, nel verbale di perquisizione, veniva indicato come riconducibile o nella disponibilità dei due imputati che, per come dichiarato dallo stesso militare, lì vi abitavano stabilmente.

Il materiale ritrovato e sequestrato era risultato detenuto non legalmente, mentre, per come riferito dal Maresciallo, nessuno dei due fratelli risultava titolare di un’apposita licenza né dedito alla caccia. Davanti al Tribunale è stato poi ascoltato il teste della difesa che ha chiarito molti aspetti della vicenda. Al termine della discussione la pubblica accusa ha chiesto per entrambi la condanna a 8 mesi di reclusione e duecento euro di multa, ritenuta la continuazione tra tutti i reati e previo riconoscimento delle attenuanti generiche. Il Tribunale di Castrovillari in totale accoglimento delle richieste avanzate dal collegio difensivo, composto dagli Avvocati Francesco Nicoletti e Giusy Acri, ha assolto i due fratelli con la formula “per non aver commesso il fatto” relativamente a due capi d’imputazione mentre il terzo capo d’imputazione con la formula “perché il fatto non sussiste”.

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