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Vaiolo delle scimmie, si contano altri morti: ecco dove

Due i decessi in sole 24 ore per la malattia che ormai sta facendo il giro anche delle zone sviluppate del pianeta

VAIOLO DELLE SCIMMIE IN 12 PAESI, ATTESI ALTRI CASI

Ci sono le prime vittime del vaiolo delle scimmie in Europa. Si tratta di due cittadini spagnoli, stroncati da un’encefalite associata all’infezione. È quanto riportano le agenzie di stampa iberiche. Dopo aver diffuso ieri la notizia del primo decesso di un uomo residente nella regione di Valencia, è arrivata oggi la conferma di un’altra morte.

La Spagna è il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per numero di casi di monkeypox, con 4.298 contagi confermati, la maggior parte dei quali si trova tra Madrid e la Catalogna. Dei 3.750 infetti su cui sono disponibili informazioni, solo 120 persone sono state ricoverate in ospedale, pari al 3,2% del totale, e sono solo 64 le donne che sono risultate positive al virus, riporta El Mundo. Il tasso di letalità del morbo si conferma molto basso: oltre al cittadino spagnolo, è stata confermata la morte di un quarantunenne di Belo Horizonte, in Brasile, che era un soggetto immunodepresso che soffriva di un linfoma, e di altre 5 persone in Africa.

José Antonio López Guerrero, professore di microbiologia presso il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università Autonoma di Madrid, ha spiegato che il vaiolo delle scimmie, dichiarato emergenza sanitaria internazionale dall’Oms, non è un virus particolarmente virulento. “Quello del vaiolo lo era, compromettendo molti organi. Questo non è particolarmente pericoloso nelle persone sane. In Africa, dove è endemico, le vittime sono solitamente persone con altre patologie e bambini”, ha aggiunto parlando al quotidiano El Pais.

La situazione in Europa e la corsa al vaccino
In Spagna stanno anche procedendo le vaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie. Dalla scorsa settimana sono state registrate code nelle maggiori città per la somministrazione della dose. Cosa che al momento in Italia non è ancora prevista, nonostante gli appelli di alcuni esperti, tra cui l’infettivologo Matteo Bassetti, che ha anche aggiunto che serve “una campagna per il sesso sicuro” dal momento che la maggior parte dei soggetti contagiati, secondo l’Oms, “sono giovani uomini con una storia di relazioni in un contesto sessuale rischioso”.

Al 29 luglio, nel resto d’Europa sono stati segnalati un totale di 10.059. Dopo la Spagna, il Paese che ha riportato il maggior numero di casi è la Germania (2.540), seguita da Regno Unito (2.367), Francia (1.837), Paesi Bassi (878) e Portogallo (633). In Italia ci sono al momento 426 soggetti positivi al virus.