Turismo

Sulla “Costa degli dei” quello yacht rinato dopo il Covid e trasformato in un gioiellino

Un'imbarcazione di proporzioni significative color aragosta con una storia che parla da sè, guidata da un "timoniere" speciale

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La storia, questa volta, si discosta da quelle che comunemente vengono raccontate durante il periodo estivo. Sotto i riflettori, infatti, non c’è un un mega yacht dorato, con a bordo qualche emiro in cerca di bellezze, con la propria “corte” al seguito. A fare rotta lungo la Costa degli dei,  da qualche giorno è invece un’imbarcazione non comune, di proporzioni significative ma non enormi, con una struttura talmente particolare da suscitare l’attenzione di bagnanti e turisti.

“Marialuisa”, un Dolphin 44 a motore, ormeggia nel porto di Tropea dal pomeriggio di giovedì ed è uno yacht la cui storia parla da sè e vive una fase cruciale proprio nel periodo del lockdown. Già, proprio in quei momenti, l’attuale proprietario -non un navigatore di professione ma un docente della Facoltà di Medicina dell’Università “La Sapienza” di Roma, in quiescenza da qualche anno – ha rintracciato sul web il natante, di proprietà di un noto industriale siciliano ed ha deciso di acquistarlo e, quando la pandemia ha dato un minimo di tregua, di rimetterlo in acqua con nuove e precise finalità. Per quale motivo? “Anzitutto -spiega il professor Lanfranco Dall’Asta -per l’originalità della sua forma che privilegia alcune precise impostazioni della barca ed offre una prospettiva straordinaria a chi la conduce”. 

Ebbene, lo yacht che ha ampi spazi esterni, dotato di cabine confortevoli e con una significativa capacità di navigazione, da qualche giorno ormeggia ed impreziosisce -insieme ad altre imbarcazioni -lo straordinario porto di Tropea. Un gioiellino del mare color aragosta, dal nome del crostaceo che veniva pescato quando ancora la barca era destinata ad altro fine. “Rimarremo qui -spiega il comandante -fino al prossimo tre agosto, poi ci recheremo alle Isole Eolie. In questi giorni stiamo ammirando la bellezza delle vostre coste. Un litorale straordinario, con acque profonde ma cristalline, dove la natura ha messo a disposizione dell’uomo un patrimonio che forse dovrebbe essere sfruttato ancor meglio di come avviene”.

Ieri, Marialuisa ha fatto tappa tra Parghelia e Zambrone, oggi si recherà alla volta di Capovaticano. “Per non perderci nulla -conclude il comandante -di una costa meravigliosa, tra insenature e colori, tra mezzodì e tramonti mozzafiato”. Insomma, il turismo è davvero ripartito. E se imbarcazioni come “Marialuisa” ormeggiano di nuovo nei porti vibonesi, significa che la principale industria calabrese è in fase di rilancio. Bisogna solo imparare a coltivarla ed alimentarla nel migliore dei modi. “La Calabria -conclude il professor Dall’Asta -è una terra meravigliosa che emoziona e induce a riflettere. Una terra ricca di storia che va amata e rilanciata puntando sul mare che ne costituisce la principale fonte di ricchezza”. Quindi riprende il timone e si “lancia” in mare aperto a caccia “di quei fondali cristallini che regalano tuffi unici nella vita”.

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