Lavoro

È stato trovato l’accordo sull’aggiornamento del Protocollo salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

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Si è tenuta nella giornata di ieri un’importante riunione tra fra ministero del Lavoro, ministero della Salute, MISE, INAIL e parti sociali durante la quale è stato siglato il Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro visto gli esiti del costante monitoraggio sulla circolazione di varianti di virus SARS-CoV-2 ad alta trasmissibilità delle ultime settimane.

L’attuale Protocollo è più snello e contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica partendo dal sistema di informazione attraverso le modalità più idonee ed efficaci a tutti i lavoratori e a chiunque entri nel luogo di lavoro del rischio di contagio, fino ad arrivare alle modalità di ingresso nei luoghi di lavoro, la gestione degli appalti, la pulizia e la sanificazione dei locali e il ricambio dell’aria, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni, la gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria, il lavoro agile, la protezione rafforzata dei lavoratori fragili. Un ruolo centrale è stato affidato ai comitati aziendali per l’applicazione e la verifica delle regole prevenzione.

Il Protocollo definisce l’uso delle mascherine (dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2) non più un obbligo generalizzato ma come un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro deve assicurare la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo. Inoltre, il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili.

Per i sindacati “Resta determinante l’interazione ed il confronto tra le figure principali della prevenzione, oltre al datore, l’RSPP, il medico curante e gli RLS/RLST. Importante anche la conferma di una ampia disponibilità di igienizzante in tutti i contesti lavorativi ed un presidio maggiore nella pulizia, arrivando in certi casi anche alla sanificazione. Adeguata la possibilità di favorire, dove praticabile, il lavoro agile. Prevista una revisione entro il 31 ottobre, alla luce dell’andamento della curva epidemiologica”