Porto di Vibo Marina, molo Rosso, in perfetto orario – alle 12.30 – attracca alla banchina Cortese l’aliscafo della domenica proveniente dalle Eolie con oltre un centinaio di passeggeri a bordo.
È la conferma che il porto di Vibo Marina è da considerare uno scalo strategico per il turismo estivo ed il dialogo con le isole. Un’idea che dovrebbe suggerire ad amministratori e politici del territorio una presa di coscienza ed una relativa programmazione che invece da anni latita nella più incredibile indifferenza. È una domenica dal caldo torrido, con una temperatura intorno ai 33 gradi, sotto il sole ed accaldati i passeggeri devono percorrere a piedi circa un km per portarsi nel centro di Vibo Marina, 1,5 km per la stazione ferroviaria dove poter attendere il collegamento che l i porterà all’aeroporto di Lamezia.
La navetta non è stata attivata e non è stato predisposto alcun servizio di accoglienza, di recettività, di promozione del territorio in modo da intercettare questo flusso turistico e trattenerlo anche qui dopo i giorni passati alla Isole Eolie. Vibo Marina e la Costa degli Dei rimangono solo un punto di passaggio, anonimo e disorganizzato, senza quelle ricadute economiche che invece dovrebbero essere ovvie.
Il Porto di Vibo Marina rimane strategico per i flussi turistici dell’estate, ma in città nessuno se n’è accorto, nessuno ne trae vantaggio.
