Cronaca

Urina nell’armadio del tribunale: giudice lo usava come bagno durante il Covid

Per il magistrato sotto indagine si preannuncia forse un provvedimento disciplinare, anche se è difficile ipotizzare il reato

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Dentro un armadio del Palazzo di Giustizia di piazza Verga, a Catania, sono state ritrovate decine di bottiglie da mezzo litro piene di un liquido di colore giallastro. Dalle indagini è poi emerso che erano piene di urina di un giudice civile che durante la pandemia di Covid, temendo per il rischio di “promiscuità” dei bagni del tribunale, ne ha fatto una sorta di improprio water privato ed esclusivo. La notizia è riportata dal quotidiano “La Sicilia”.

La vicenda. La scoperta è stata fatta nel periodo dell’arrivo in città dei nuovi funzionari dell’Ufficio per il processo, in seguito al quale è scaturita una ricerca spasmodica di uffici, stanze e scrivanie in cui allocare i nuovi ‘addetti’. La situazione ha creato una sorta di trasloco continuo, che in seguito alle indagini effettuate all’interno dell’armadio contenente l’urina si è fermato.

Le indagini. L’istruttoria va avanti, con il giudice civile che ammette e a sua volta apre un altro armadio, chiuso a chiave, con altre bottiglie. La notizia, riportata stamane dal quotidiano “La Sicilia”, non è confermata, ma neppure smentita dal presidente del tribunale di Catania, Francesco Mannino. Per il giudice sotto indagine si preannuncia forse un provvedimento disciplinare, anche se è difficile ipotizzare il reato.