Fisco & diritto

Fatturazione elettronica per forfettari: Cosa cambia e cosa fare

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Dal prossimo 1° luglio, tutte le Partite Iva devono assolvere all’obbligo della fatturazione elettronica. Certo non è questa una gran novità per buona parte dei nostri lettori, ma il grande cambiamento è per chi rientra nel regime dei forfettari. Scatta infatti il 1 di luglio 2022 l’obbligo di fattura elettronica per i forfettari imposto dal  Decreto PNRR 2 (decreto-legge del 30 aprile 2022 n. 33) all’art. 18, commi 2-3. Una novità importante che per mezzo delle nuove tecnologie diventa facile gestire ed affrontare, come un qualsiasi semplice adempimento quotidiano tramite App o smartphone. È bene tenere presente che questo nuovo vincolo riguarda solo i soggetti che nel 2021 hanno conseguito ricavi o percepito compensi superiori a 25.000 Euro. Anche però questa decisione del governo sembra transitoria, perché entro il 2024 tutti i soggetti dotati di Partita Iva dovranno adeguarsi alle nuove modalità di fatturazione.

Fattura elettronica: non è così difficile

Tantissimi al momento sono forse spaventati da questa ennesima scelta che guarda verso l’elettronico ed il digitale, ma forse non sanno che con la fatturazione elettronica si risparmia tempo e denaro. Attraverso l’uso del giusto applicativo e con un po’ di pratica, la fatturazione sarà molto più semplice, immediata e rapida, i software conserveranno automaticamente e per 10 anni i documenti senza più necessità di catalogare faldoni e timore di perdere tempo e spazio nel custodirli. Dall’altra parte, si avrà sempre a portata di mano (ed in qualsiasi momento) il saldo e la situazione aggiornata, con la possibilità di condividere le informazioni con il commercialista di fiducia. Insomma, basta vedere il mondo della fatturazione elettronica come qualcosa che va verso la dematerializzazione della fattura e della burocrazia classica.

IVA: non cambiano le regole

La paura di tanti è che con la fatturazione elettronica cambino le regole nei confronti dell’imposizione IVA, invece non è così. Entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari ha solo effetti diretti sulla contabilità che così possiamo riassumere:

  • l’obbligo di ricezione delle fatture (acquisto) in modalità elettronica
  • l’obbligo di conservazione elettronica delle fatture emesse e ricevute.
  • cambieranno le modalità di assolvimento dell’imposta di bollo sulle fatture di importo superiore a 77,42 euro (che dovrà essere saldata con cadenza trimestrale in modalità elettronica).

Nulla cambia invece per quanto concerne l’IVA se non la si doveva applicare, i parametri rimangono invariati ed in relazione ad esse non vanno mandate né LIPE né comunicazioni IVA. In soldoni, il forfettario non applica l’IVA e dunque non può detrarre l’IVA per acquisti, nulla cambia sotto il profilo fiscale.

Fattura elettronica: come si fa

Niente di meno complicato, anzi. Attraverso un gestionale di fatturazione, il lavoro di prima rimane più snello ed efficiente. Se si ha voglia di imparare nel dettaglio senza pagare abbonamenti, si può anche usare il canale appositamente aperto dall’Agenzia delle Entrate (gratuito appunto ma più macchinoso). Ad oggi – quasi tutti coloro che emettono fatture elettroniche sfruttano un applicativo a pagamento come ad esempio l’italiana FatturaElettronica APP (con 12 mesi di prova gratuita da giugno) oppure Cloud Finance. La soluzione migliore resta quella di abbonarsi ed usare un software in grado di codificare la fattura in linguaggio XML ed inviarla al Sistema di Interscambio (SDI). Sul mercato ci sono software gratuiti che garantiscono i servizi essenziali; ne esistono altri migliori ma che – con una piccola somma – diventano allo stesso modo una vera e propria risorsa aziendale.