Cultura & spettacolo

Cinema in Calabria, due professionisti del Vibonese danno slancio al settore

Antonio Caracciolo (Lupin) e Costantino Comito fondano un'importante realtà che fa convergere artisti, tecnici, maestranze e attrezzature

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Talento, impegno, sacrificio, amore per la propria terra: è questo il mix vincente proposto da Antonio Caracciolo (Lupin) e Costantino Comito– vanto del Vibonese-, professionisti del mondo del cinema che stanno trainando la settima arte calabrese nei massimi ambienti nazionali e internazionali. Lupin-capo macchinista ambito dalle maggiori produzioni italiane e non- e Costantino Comito-  attore di spicco, richiestissimo sia nel grande che nel piccolo schermo- stanno offrendo un grande esempio di professionalità e tenacia, con la fondazione di Ciakalabria.

Nata da una felice intuizione di Antonio Lupin, Ciakalabria sta garantendo nuova luce al cinema, polarizzando maestranze locali in grado di offrire la propria competenza sia alle produzioni provenienti da fuori regione che a quelle locali. Grazie a Ciakalabria le produzioni che decidono di allestire i propri set sul territorio regionale trovano sul posto tutto il necessario, dalle attrezzature alle risorse umane, dal dolly al tecnico audio per le riprese dal vivo.

Un’importante realtà, dunque, che sta apportando un nuovo slancio a un settore-quello del cinema-troppo spesso sottovalutato, che in Calabria-per motivi diversi-non è mai riuscito a decollare, ma che ha molte potenzialità. Comito e Lupin conoscono bene tutto ciò, avendo il polso della situazione cinematografica regionale (dopo un periodo di collaborazione con Film Commission, hanno condotto un censimento di tutti coloro che, a vario titolo, hanno avuto a che fare con la settima arte e che risiedono nel territorio calabrese). I due professionisti sono stati tra coloro che più di tutti hanno spinto, sollecitando la politica, a varare una legge per regolamentare e finanziare il settore cinematografico in Calabria, che per ogni euro investito ne lasciava sul territorio 5,46. La legge ha visto la luce nel 2018, quando la Regione Calabria si imponeva nei Festival di Cannes e di Venezia con produzioni come “a Ciambra” di Jhonas Carpignano, “Freak Out” di Grabiele Mainetti come produttore, “Penalty” di Aldo Iuliano.

La sfida di Ciakalabria è nata nel periodo più buio per il mondo dello spettacolo, ossia nell’anno della pandemia: la creatura di Antonio Lupin e di Costantino Comito ha mosso i primi passi, infatti, proprio nel 2020, garantendo un’importante boccata d’ossigeno ad artisti, tecnici e maestranze. Ad oggi costumisti, macchinisti, elettricisti, direttori di fotografia, scenografi e sceneggiatori sono nella rosa di offerte di Ciakalabria, che, oltre a fungere da anello di congiunzione tra le incoming production, strizza già l’occhio alla produzione. Si prepara, infatti, a scendere in campo  per produrre film e serie.

 

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