La “strage degli innocenti”: in Calabria in cinque anni avvelenati 18.000 cani

Le province più colpite sono quelle di Catanzaro e Cosenza. Gli animalisti: "Si tratta di una stima fatta tenendo conto delle segnalazioni, delle notizia di stampa e di quelle apparse in questi anni sui social"

Cane avvelenato

La “strage degli innocenti”, quella che si è consumata in Calabria negli ultimi cinque anni: la carneficina ha toccato il culmine proprio nell’anno appena concluso, con l’avvelenamento di oltre 7.000 cani soprattutto nel territorio catanzarese.

Nel corso degli ultimi cinque anni, dal 2016 al 2021, sono stati complessivamente 18.000 i cani randagi avvelenati. “Si tratta di una stima fatta tenendo conto delle segnalazioni, delle notizia di stampa e di quelle apparse in questi anni sui social – scrivono gli animalisti dell’AIDAA – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – con una media se escludiamo l’ultimo anno dove dopo la morte della giovane aggredita da un branco di cani nella pineta di Satriano si è sviluppata una azione di morte senza precedenti, di meno di 3.000 cani l’anno i casi di avvelenamenti sono raddoppiati invece nel corso del 2021. La media dei cani morti si aggira attorno al 43%”.

Le province più colpite sono quelle di Catanzaro e Cosenza. Per avere un quadro completo della vastità del fenomeno bisogna tener presente che in Calabria si stima la presenza di oltre 70.000 cani randagi su un totale stimato in tutta la penisola di circa 700.000.