“Per utilizzare un termine moderno era una stalker. Non lo lasciava vivere”. Lo ha detto Roberta Alleati, infermiera e ultima fidanzata “segreta” di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza deceduto il 18 novembre del 1989 sulla statale 106 nel comune di Roseto Capo Spulico, riferendosi a Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore ed imputata per il suo omicidio.
Roberta Alleati è stata sentita stamani nel corso del processo che si celebra davanti ai giudici della Corte d’assise di Cosenza. Da quanto è emerso nell’interrogatorio, della relazione tra Bergamini e Alleati non era a conoscenza nessuno, perché “fu Denis – ha detto Alleati – a chiedermi di tenere segreta la nostra relazione, perché, mi disse, ‘farò conoscere la mia sposa solo il giorno del matrimonio'”.
Dalla ricostruzione degli eventi fatta, Denis e Roberta si conobbero nel 1983 e per qualche mese sono stati insieme, poi la relazione si interruppe e Bergamini arrivò a Cosenza. Il ritorno di fiamma nel maggio del 1989 quando Bergamini ritornò a casa dopo essersi infortunato. “Mi chiese di sposarlo – ha riferito la teste – e avevamo progetti futuri, anche se non avevamo parlato dei dettagli. È stato il mio primo grande amore e voleva avvicinarsi a casa“. Alla richiesta di descrivere il momento della proposta di matrimonio i ricordi si sono fatti vaghi e la teste ha detto solo che erano “in un ristorante ed era agosto del 1989”.
Da allora i due non si sono più visti, ma solo sentiti telefonicamente e saltuariamente. La donna ha poi raccontato di aver appreso della morte del fidanzato “dal Tg2, mentre ero al lavoro” e il 24 novembre del 1989 scrisse una lettera ai genitori di Donato Bergamini nella quale rende nota la loro relazione. “Ho sentito Denis l’ultima volta al telefono – ha poi detto Roberta Alleati – due giorni prima della morte, era turbato perché mi confessò che c’era qualcuno che gli voleva male dopo aver lasciato Isabella. Ma mi disse che avrebbe risolto e tornò sereno. Mi salutò dicendo che mi avrebbe dedicato un gol e ‘ti amo’ furono le ultime parole”. (Ansa)