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Coronavirus, la Dad ora la prescrive il medico: “Sino a fine quarantena”

Lo stupore della preside del liceo: "Anche i medici sono nel pallone"

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Un medico di base prescrive su una ricetta la didattica a distanza per un’alunna. Ha strabuzzato gli occhi Giovanna Mezzatesta, preside del liceo scientifico statale “Piero Bottoni”, nella zona nord di Milano, quando è arrivato sulla sua scrivania il documento firmato dal dottore per una studentessa del bienno finita in quarantena preventiva, in quanto “contatto stretto”, dopo la scoperta di una positività in famiglia. Il fatto è che il medico curante ha utilizzato due giorni fa la ricetta dal bordo rosso – quella del ricettario regionale riservata alle prescrizioni di visite o di esami o ai medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale – vergando a mano il fatto che la ragazzina “necessita di attivazione Dad sino a fine quarantena”, rimanendo peraltro sul vago a proposito del periodo di “clausura”. La dirigente scolastica prima ha sorriso, poi ci ha pensato un po’ su e infine ha deciso di pubblicare la “prescrizione” bizzarra delle lezioni da remoto adoperando il suo profilo Facebook. “Non per sottoporre alla gogna social i protagonisti della vicenda (tutti i dati anagrafici sono stati oscurati) ma per denunciare la follia in era pandemica: evidentemente anche i medici sono un po’ nel pallone in questo periodo” spiega la dirigente scolastica dello scientifico di via Mac Mahon.

“Nel piano triennale dell’offerta formativa della mia scuola metteremo tra gli interventi di recupero la somministrazione di vitamine: B12 per matematica e fisica, C per italiano e latino, D per scienze motorie. E anche acutil fosforo per le competenze cognitive trasversali” è stato il suo affondo sarcastico sui social dove la preside 62enne è molto attiva. “È stata la madre dell’alunna a mandarmi la ricetta rossa. Le ho telefonato chiedendole se le sembrasse normale un documento simile. Lei ha ammesso che forse ha sbagliato a fare richiesta al medico. Evidentemente i dottori sono così inondati da telefonate dei genitori alle prese con le quarantene e il guazzabuglio normativo che finiscono per fare prescrizioni un po’ buffe per toglierseli di torno” dice la dirigente del liceo che conta 838 studenti.

Al momento una settantina risultano positivi o in quarantena preventiva. Ora che il medico debba dichiarare lo stato di quarantena dello studente è normale perché dal 31 dicembre è entrato vigore il decreto del governo che diversifica il destino dei contatti stretti. Chi è vaccinato con tre dosi, guarito da meno di 120 giorni o ha effettuato il richiamo entro lo stesso periodo può fare a meno di tapparsi in casa: si deve solo sottoporre ad autosorveglianza, indossando la Ffp2 per 10 giorni e effettuando un test antigenico rapido o molecolare solo se ha sintomi. Diversa la sorte per i contatti stretti vaccinati da più di 120 giorni a cui si applica, se asintomatici, una quarantena di 5 giorni più test negativo.

Per i non vaccinati o quelli che non hanno completato il ciclo vaccinale primario o che lo abbiano fatto da meno di 14 giorni tutto è rimasto come prima: quarantena di 10 giorni e tampone. “Spetta al medico certificare che l’alunno contatto stretto si trovi “legittimamente” in quarantena in modo che per la scuola risulti “presente” in Dad. Il fatto è che questa comunicazione avviene sempre su carta intestata del suo studio con timbro e firma. Non era mai successo che qualcuno utilizzasse il ricettario regionale prescrivendo la didattica a distanza come se fosse un medicinale”.

Altri genitori del liceo vicino al Ponte della Ghisolfa lamentano problemi coi medici che risultano “desaparecidos” al telefono: “L’altro giorno una madre mi ha chiesto un consulto perché indecisa se mandare o no il figlio a scuola: ma io non sono neppure laureata in scienze… Che consiglio le avrei potuto dare?” dice Mezzatesta.

DAL QUOTIDIANO.NET