Intitolato a Wanda Pansera immobile confiscato alla mafia

L' edificio, affidato al Centro Calabrese di Solidarietà, è diventato l' emblema dell' accoglienza e delle opportunità di rinascita

scopertura targa

Si staglia nel reticolo di strade strette che si intrecciano tra le colline del quartiere di Gagliano, in contrada Lenza. Potrebbe sembrare una villa come tante, invece è il simbolo delle seconde occasioni, quelle che capitano e vanno afferrate con gratitudine per ricominciare a vivere “nella luce”, dopo il buio e le brutte cadute sul percorso accidentato della vita.

E’ l’emblema dell’accoglienza e delle opportunità da trasformare in occasioni di rinascita: un bene confiscato alla criminalità organizzata che diventa la casa per chi ha vinto la lotta contro le dipendenze da droga e alcol ed è pronto a rimettersi in cammino con la forza di chi ha conosciuto l’amore e la fiducia. Accoglienza, rispetto, generosità, tolleranza, capacità di ascolto e soprattutto il “prendersi cura”: principi e valori che gli operatori del Centro calabrese di solidarietà, diretto dalla presidente Isolina Mantelli, trasmettono agli ospiti delle proprie strutture, assieme alla grande professionalità.

Ma da ieri, questo immobile confiscato alla mafia e affidato al Centro Calabrese di Solidarietà, è diventato un luogo deputato a ricordare a quanti varcheranno quella soglia, e non solo, che c’è chi ha lottato ogni giorno con il coraggio e con il sorriso contro una malattia che le ha consumato le forze, ma ha conosciuto fino in fondo il valore profondo della speranza e della capacità di trasmettere gratuitamente amore. E quella seconda opportunità non l’ha avuta perché la sua battaglia per la vita l’ha persa, ma continua a vivere negli occhi e nel cuore di chi ha avuto la grande gioia di conoscerla e averla accanto per 38 anni.

Da ieri l’immobile di contrada Lenza è stato ribattezzato “Villa Wanda”, splendida figlia di Rosa e Nino, due operatori del centro, prematuramente scomparsa qualche mese fa. Sulla targa scoperta all’ingresso della struttura, al termine della santa messa celebrata da don Gaetano Rocca, vice presidente del Centro, si può leggere: “Vivere non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”. Un inno alla vita scolpito con lettere d’amore nel cuore di chi l’ha conosciuta, e che grazie al suo esempio di coraggiosa guerriera può trarre forza per andare avanti, e combattere la propria battaglia quotidiana contro il “lato oscuro” che ci spinge fuori strada e ci impedisce di vedere, per dirla con le parole usate da don Gaetano nella sua omelia.

Ricordiamo che l’immobile ubicato in contrada Lenza a Gagliano è stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Catanzaro con decreto dell’Agenzia del Demanio del 3 agosto 2004 per essere adibito a sede di associazione di volontariato operanti nel campo assistenziale, ed è stata indetta una selezione pubblica per la concessione in comodato l’uso dell’immobile, assegnato in via provvisoria al Centro Calabrese di solidarietà nel 2016. I lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti con l’utilizzo di fondi Pon Sicurezza del Ministero dell’Interno (ultimati nel 2015); la durata del comodato d’uso gratuito è di 10 anni.

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