Politica

“Nella Cittadella regionale oltre la metà dei dispenser igienizzanti fuori uso”

Il sindacato Csa-Cisal: "Almeno la metà ha smesso di funzionare. Sono finiti nel cosiddetto 'magazzino' che a questo punto andrebbe ribattezzato il 'cimitero dei dispenser'"

dispenser regione calabria

Manca pochissimo al 15 ottobre. In quella data anche nelle Pubbliche Amministrazioni scatterà l’obbligo di green pass e il rientro in presenza. Come per gli altri Enti, anche per la Regione Calabria – sottolinea il sindacato Csa-Cisal – sarà un momento particolarmente importante e delicato. Infatti, dopo oltre un anno e mezzo in cui si è fatto ricorso al lavoro da remoto, i dipendenti sono chiamati al rientro in ufficio. Naturalmente, visto che lo stato d’emergenza è tuttora vigente non sono venute meno le regole basilari di contrasto alla pandemia: dal distanziamento fino alla corretta igienizzazione, soprattutto delle mani. Da quest’ultimo punto di vista, la Cittadella regionale e gli uffici periferici sono pronti a tornare alla “normalità”?

Spesi quasi 38mila euro per piantane e igienizzante. 
“Nutriamo francamente qualche dubbio – afferma il sindacato Csa-Cisal – visto che sul fronte dell’igienizzazione delle mani c’è decisamente qualcosa che non va. In occasione della prima ondata dell’emergenza Covid, l’Amministrazione ha provveduto ad acquistare (con determina n. 6806 del 29 giugno 2020) 130 piantane in metallo, 130 dispenser elettronici no touch ad infrarossi e 326 taniche da 5 litri di gel Amuchina. Nei mesi successivi furono acquistate le batterie per il funzionamento sia dei termoscanner e sia dei dispenser con pedana. Nel 2021, sono state poi acquistate altre 500 taniche da 5 litri di gel igienizzante. La spesa complessiva è stata di 37.800 euro”.

Oltre la metà dei dispenser non funzionano.
Qual è quindi la situazione ad oggi? “Alla Cittadella regionale – continua il sindacato – sono state assegnate 70 piantane e quindi 70 dispenser. Sette per ogni piano (la restante parte è andata agli uffici periferici). Ebbene, almeno la metà dei dispenser ha smesso di funzionare. Sono finiti nel cosiddetto ‘magazzino’ della Cittadella perché inutilizzabili, che a questo punto andrebbe ribattezzato il ‘cimitero dei dispenser dei gel igienizzanti della Regione Calabria’. E non è finita qui, perché di quelli superstiti (in foto) alcuni sono fuori uso. Questi ultimi sono attualmente posizionati nei diversi piani. E quindi oltre la metà dei dispenser risultano fuori uso. È evidente – fa notare il sindacato Csa-Cisal – che la dotazione attuale sia insufficiente quando tutti i dipendenti torneranno negli uffici. Chissà quali saranno le condizioni degli uffici periferici, purtroppo non crediamo ci sia stata una migliore sorte. Eppure, sono stati spesi quasi 38 mila euro e sono stati acquistati oltre 4 mila litri di gel igienizzante. Ma con così pochi dispenser a cosa serve tutto questo quantitativo di Amuchina? Suona come una beffa che dopo l’impiego di questa somma ancora oggi non ci sia un’adeguata dotazione per l’igienizzazione con funzione anti-Covid in Regione Calabria”.

“Intervenire subito”.
Il sindacato Csa-Cisal chiede che sia “prontamente e urgentemente potenziata la dotazione di dispenser, magari in questo caso scegliendo dei modelli che abbiano una funzionalità più duratura. È necessario garantire il ritorno in sicurezza dei lavoratori regionali (in Cittadella e nelle sedi periferiche) e, come noto a tutti, l’igienizzazione delle mani è uno dei principali strumenti di prevenzione. Una trentina di dispenser per coprire la necessità di circa due mila lavoratori al giorno francamente ci sembrano troppo pochi. E poi ci sono tutte quelle migliaia di litri di gel da smaltire. E visto che non esistono lavoratori di ‘Serie B’, sarebbe opportuno predisporre un sopralluogo per verificare la disponibilità di dispenser funzionanti anche nei vari uffici periferici della Regione Calabria, anche loro hanno diritto ad un’adeguata fornitura.  È compito dell’Amministrazione garantire il rientro in piena sicurezza di tutti i lavoratori salvaguardando il rispetto delle regole anti-contagio di base, come consentire ai dipendenti di avere mani igienizzate. Ci sembra davvero il minimo sindacale per un Ente Regionale”.

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