Cultura & spettacolo

Vibo Capitale del libro, in arrivo nomi importanti: “Cultura non è ereditaria” (VIDEO)

Il sindaco Limardo assicura trasparenza nella gestione dei fondi. Il direttore artistico Piero Muscari: "Di contenuti ce ne sono tanti, alcuni anche innovativi"

Con una conferenza stampa (senza domande dei giornalisti) è stata presentata questa mattina – tra tanti “forse”, “stiamo vedendo”, “ci ha dato la disponibilità” – la prima parte del cartellone di Vibo Capitale del Libro. Presenti nella sala consiliare del Comune di Vibo il sindaco Maria Limardo, diversi assessori, il direttore artistico Piero Muscari e anche il presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì. Quest’ultimo in particolare ha ricordato la “democraticità” della cultura: “Si corre il rischio di immaginarla come un fatto monarchico, che vada ad eredità. Ma la Repubblica è anche nella cultura: nessuno eredita diritti quando si parla di cultura, i meriti vanno dimostrati e soprattutto vanno meritati”.


Il sindaco Maria Limardo è invece partita con una citazione di Paolo Crepet, secondo cui “senza cultura non c’è liberà, non c’è scelta, non c’è crescita sociale, non c’è reale benessere”. “Queste parole rappresentano quella che dev’essere questa opportunità per Vibo. Ci poniamo come città che guarda al suo interno – ha spiegato il primo cittadino – ma che si proietta anche a livello regionale e nazionale. Il ministro Franceschini ci ha consegnato una missione fondamentale, quella di cogliere l’occasione per un reale rilancio per la nostra città e anche di organizzare un modello che possa essere replicato dalle città che da qui a venire saranno proclamate Capitale del libro. Noi, caro ministro, ce la stiamo mettendo tutta”. Confidando ai presenti di aver scritto “sulla chat che abbiamo con i sindaci della provincia” in un’ottica di condivisione, proponendo di “stipulare patti per la lettura” e ottenendo numerose adesioni. E sulla trasparenza nella spesa dei 500mila euro: “Stiamo agendo tramite determine, tutto quello che facciamo emerge dagli atti in cui si dà contezza di come vengono spesi i soldi”.


In diversi hanno poi dato il loro contributo in videocollegamento o tramite un video messaggio. Tra loro Piera Detassis, presidente dei Premi David di Donatello, che ha sottolineato l’importanza del fatto che Vibo sia Capitale del libro: “È molto importante che si valorizzi la cultura in quest’area del Paese, anche perchè non dimentichiamoci che la cultura fa economia“. Intervenuta anche Piera Aiello, testimone di giustizia: “Ragazzi leggete, informatevi, la mafia teme la cultura e insieme possiamo sconfiggerla. La cultura è la cosa più importante che ognuno di noi ha”.


Della parte politica sono poi intervenuti anche il presidente del Consiglio comunale Rino Putrino – “facciamo in modo che non sia una cultura da salotto ma aperta a tutti, abbiamo questa possibilità e dobbiamo giocarcela tutti insieme” – e l’assessore alla Cultura Daniela Rotino che ha parlato di una “pagina di riscatto” per Vibo: “In questo modo voltiamo pagina per quanto riguarda la cultura. Sono fatti, non parole”.


Il direttore artistico Muscari, da parte sua, ha ringraziato l’Amministrazione, la dirigente Adriana Teti e tutte le associazioni coinvolte negli eventi, evidenziando che “dobbiamo avere l’orgoglio di ciò che siamo, come fa Maria Limardo”. Informando che gli ospiti in programma saranno diversi – anche se non è stato molto chiaro su cosa è certo e su cosa è al momento una mera intenzione – tra cui spiccano “un premio nobel, Peter Handke, che lavorerà anche con le scuole”, e l’attenzione a coinvolgere i più giovani con con i “gamer influencer“. “Di contenuti ce ne sono tanti – ha rimarcato Muscari – alcuni anche innovativi. Porteremo ad esempio il paesologo Rossi che verrà a dirci come ha preso un borgo sotto zero e l’ha fatto rivivere”. Al momento, ha spiegato ai nostri microfoni, sono disponibili – sul sito Vibocapitaledellibro.it – gli eventi fino a dicembre, mentre a gennaio verrà presentato il calendario fino a maggio.

Tante belle parole e tante buone intenzioni, quindi. La speranza però, al di là della retorica buona per ogni occasione, è che si riesca veramente a diffondere un sentimento di maggiore attenzione per la cultura e ad attrarre i più giovani. L’occasione c’è, i fondi pure, la volontà sembra non mancare: servirà ora molta attenzione e che gli stessi cittadini, da parte loro, decidano di farsi coinvolgere.

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