Politica

Scuola di Porto Salvo, il M5S di Vibo: “Poca trasparenza e incarichi allegri”

I pentastellati all'attacco: "Qualcuno forse ha “barato” ed al Genio Civile non è stata detta tutta la verità"

gazebo porto salvo

“Alla scuola di Porto Salvo” è stata fatta la frittata”. E’ la presa di posizione dei consiglieri comunali di Vibo del Movimento Cinque Stelle Domenico Santoro e Silvio Pisano in relazione alla pericolosità della struttura che ospita l’istituto scolastico, con i bambini costretti a seguire le elezioni in dei gazebo.

“La situazione -scrivono i due esponenti pentastellati – è davvero grave e fortemente imbarazzante. Non è la prima volta che i lavori pubblici a Vibo “fanno cilecca” (vedi strada Longobardi) e sempre per difetto tecnico di progettazione o realizzazione. Certo, a Porto Salvo, fatta la “frittata” sono andati ai ripari (i tendoni), con la speranza che nei prossimi giorni non piova, altrimenti i bambini potranno nuotare insieme ai pesciolini rossi, senza dimenticare che vi è una carenza di servizi igienici nell’immediatezza. Il sindaco l’ha definito un sistema “innovativo e all’avanguardia”. Ma com’è possibile che si venga messi al corrente soltanto tre giorni prima dell’inizio scolastico?”.

E ancora: “Se è vero che il tetto di una scuola è stato ricostruito su una struttura a pilastri risultata poi debole, questo significa che qualcuno forse ha “barato” ed al Genio Civile non è stata detta tutta la verità. Questo fattaccio è da considerarsi un segno di quella “mancanza di Trasparenza”, ed inoltre in questo caso di incarichi allegri dentro il cosiddetto “cerchio magico”, che il M5S denuncia da tempo. Lo ripetiamo, i cittadini e non solo gli addetti ai lavori hanno diritto di conoscere le scelte amministrative sui lavori e servizi pubblici. Pertanto il Comune, se vuole essere trasparente, deve pubblicare perennemente, e non solo all’Albo pretorio per 15 giorni, una pagina internet raccogliendo lì tutte le informazioni utili ai cittadini, affinché possa essere possibile conoscere tutto lo stato di ciascuna opera o servizio espletato”.

Ora però “occorre chiedere scusa ai cittadini e ci rivolgiamo ai responsabili di cui vogliamo conoscere: il nome dell’assessore che ha organizzato il sistema di incarichi fallace, occorre evidentemente cambiare sistema (la legge ne permette tanti altri); il nome del dirigente che ha dato l’incarico di progettazione e di collaudo; il nome del tecnico progettista, direttore dei lavori e collaudo e i loro curriculum. Costoro, se sarà confermata la loro colpa, a nostro avviso debbono chiedere scusa, ciò significa sperare che non succeda più”.

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