Dopo un anno di fermo a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso torna Estate a Casa Berto, il festival che abbraccia letteratura, cinema, teatro e arte, dedicato alla figura di Giuseppe Berto, ideato e diretto dalla figlia Antonia e da Marco Mottolese. Un’edizione speciale, la sesta, venerdì 10 e sabato 12 settembre, realizzata grazie al contributo e alla cooperazione della città di Vibo Valentia, che vuole rendere omaggio alla città Capitale italiana del Libro 2021.
“Sono tornata in Italia nel 2014 e sono voluta ripartire proprio dalla Calabria, da Ricadi, luogo che mio padre, Giuseppe Berto, ha tanto amato– commenta Antonia Berto –. I luoghi per propagare la memoria necessitano di essere abitati, vissuti, partendo dal passato e immaginando un futuro. Così nel 2015 io Marco Mottolese e Jo Lattari abbiamo immaginato questo festival peculiare, Estate a Casa Berto, una casa della cultura e della memoria nonché un luogo di scambio e confronto, spazio di letteratura e d’arte. Mio padre, che amava questa terra, ne conosceva bene anche le sue amare contraddizioni. Ci piacerebbe mutare la narrazione della Calabria, per scriverne nuove pagine. Dopo ormai quasi due anni ripartire proprio da qui, da Vibo Capitale del Libro per poi programmare un’edizione 2022 completamente nuova, diffusa su tutto il territorio”.
Il programma di Estate a Casa Berto 2021
Domenica 12 settembre alle 19.00, sempre in corso Umberto I, ospite di Estate a Casa Berto il Premio Strega Emanuele Trevi che racconterà invece al pubblico del Festival la figura di Giuseppe Berto e la rilevanza del suo passaggio in Calabria, il lavoro che porta avanti l’associazione Casa Berto Capo Vaticano, di cui oggi la dimora è entrata a far parte del circuito delle case-museo dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, la prima in Calabria. L’incontro, condotto da Marco Mottolese, dal titolo “L’attualità di Giuseppe Berto”, farà d’apertura allo spettacolo per una voce scritto dallo stesso Trevi.
A seguire spazio alla scena dunque con “Mia nonna e i Borboni (i Borboni in Calabria)”, monologo interpretato dall’attrice Iaia Forte, protagonista in questi giorni a Venezia per il nuovo film di Martone dedicato al grande Eduardo Scarpetta, in cui interpreta in ruolo di Rosa Gagliardi, prima attrice della compagnia.
“Mia nonna e i Borboni – scritto da Trevi – è un racconto comico, un ricordo di mia nonna e della sua grande storia d’amore a 85 anni”. Così anticipa il critico la sua drammaturgia. Interpretato dalla Forte, è il frutto di un ampio progetto di Ruggero Cappuccio, curato da Marco Perillo per il Campania Teatro Festival e dedicato alle meraviglie dell’epoca borbonica. Dopo il debutto a Capodimonte il monologo verrà messo in scena per la prima volta in una nuova versione che abbraccia la storia dei Borboni in terra calabra.