Il mare sporco a Vibo Marina arriva in Consiglio: “Il Comune è intervenuto per quanto possibile”

Maggioranza e opposizione ne hanno discusso alla presenza dell'assessore Bruni. La minoranza non ci sta e attacca: "Bisogna fare di più"

Mare Vibo Marina sporco

Un’estate con il mare più sporco degli altri anni in diversi punti della Calabria e anche nel Vibonese. In particolare sono state diverse le proteste di residenti e turisti a Vibo Marina, con l’inquinamento che ha raggiunto il suo picco il 12 agosto. La questione è arrivata ieri dentro l’aula del Consiglio comunale: maggioranza e opposizione ne hanno discusso nella commissione Ambiente nella quale è stato chiamato a fornire spiegazioni l’assessore Vincenzo Bruni.

Il componente della giunta Limardo ha innanzitutto ricordato che la competenza per la depurazione è regionale, e non comunale, e che “i Comuni hanno solo la possibilità di emanare ordinanze di divieto di balneazione ed eventualmente rimuoverle in base alle analisi dell’Arpacal”. Con rilievi che, però, vengono fatti “una volta al mese e non ogni giorno“. Analisi che il 10 agosto davano le acque di Bivona e Vibo Marina “in condizioni perfette”. Poi c’è stato il presunto sversamento in mare il 12 agosto. Cosa ha fatto a quel punto l’Amministrazione comunale? “Il dirigente del settore Ambiente – ha dichiarato Bruni – si è rivolto al Corap per capire se ci fossero stati problemi sull’impianto di depurazione. E abbiamo chiesto all’Arpacal la campionatura delle acque”. Il risultato delle analisi di quest’ultima, però, anche dopo il 12 agosto hanno sempre dato esito positivo.

Per l’opposizione, però, non è stato fatto abbastanza. A partire da Stefano Soriano, del Pd, secondo cui “l’Arpacal deve richiedere la caratterizzazione dei fondali e la verifica del corretto funzionamento del depuratore come richiesto dal Comune“. Perchè, afferma, è fondamentale che vengano effettuate campionature in uscita dai depuratori. E non ci sta a parlare di casi isolati Laura Pugliese, del gruppo misto: “Ci sono zone che hanno avuto problemi quotidiani per mesi. Dopo due anni di amministrazione ci si rende conto solo ora – attacca – che bisogna chiedere la tutela del mare?”. Da parte del M5S, invece, il capogruppo Domenico Santoro ha chiesto una maggiore tempestività in caso di emergenze: “Non è possibile – afferma – che il Comune non abbia un sistema di allarme contro l’inquinamento e arriva dopo cinque giorni. Serve un piano di azioni con i tecnici pronti ad arrivare immediatamente”.

 

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