Cronaca

Gli artisti di strada cacciati da Tropea: “Il sindaco ha distorto la verità”

La replica alle affermazioni del primo cittadino: "Il comportamento della polizia municipale non è giustificabile"

Tropea artisti di strada

Si arricchisce di un nuovo capitolo la diatriba che vede come protagonisti i due artisti di strada marchigiani e il sindaco di Tropea Giovanni Macrì.

I fatti. I due giovani musicisti, Lorenzo e Cristina, sono stati allontanati dal centro storico per aver violato  il regolamento comunale e dopo le rimostranze di un commerciante del posto secondo il quale la musica disturbava i suoi clienti.

La posizione del sindaco. Il primo cittadino Giovanni Macrì ha difeso il provvedimento preso dai vigli urbani sottolineando come a Tropea “non sia più tollerabile l’anarchia. Se ci sono delle regole queste devono essere rispettate. Da tutti”.

La replica. Pronta la controreplica dei due ragazzi rilasciata a “il Quotidiano del Sud”: “Non è giustificabile né il comportamento della polizia locale, che ci ha sottratto i documenti e ci ha trattato come criminali, né i toni offensivi usati dal sindaco nei nostri confronti, il quale oltre a definirci “sedicenti artisti di strada”, ci ha paragonato ad ambulanti abusivi, venditori di merce contraffatta, molestatori e ciarlatani. Non serve dire altro. I commenti degli stessi tropeani descrivono meglio di noi la situazione. Ci tengo solo a precisare le falsità riportate dal sindaco, in quanto nessuna autorità ci aveva avvertito il giorno precedente, a meno che non si consideri autorità il commerciante, l’unico infastidito dalla nostra musica, che ha pensato bene di farsi giustizia da solo e che non è stato né ripreso né multato come lo siamo stati noi, pur utilizzando una cassa contro di noi a un volume esagerato, e non avendo, come noi a questo punto, nessun permesso per poterlo fare”.

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