Vibo, ben 9 milioni di euro per il “progetto Maione”: a che punto sono i lavori?

Un insieme di interventi che dovrebbero risolvere definitivamente i problemi di fuoriuscita di liquame fognario che, anche in assenza di forti piogge, rappresentano una grave criticità del territorio

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Un opera di 9 milioni di euro a Vibo Valentia, finalizzata al miglioramento del drenaggio urbano e che prevede la suddivisione delle acque bianche dalle acque nere, oltre che diversi interventi sulle stazioni di sollevamento: un insieme di azioni che dovrebbero risolvere definitivamente i problemi di fuoriuscita di liquame fognario che, anche in assenza di forti piogge, rappresentano una grave criticità del territorio. Per questa ragione o consiglieri comunali di Vibo Democratica Marco Miceli e Giuseppe Policaro hanno chiesto chiarimenti al sindaco Maria Limardo “sullo stato dell’arte dei lavori relativi al ‘progetto Maione‘ in genere e in particolare su quelli che interessano la zona ottacannali e le altre rientranti nel primo lotto”.

Questo ricordando che “i lavori relativi relativi al ‘progetto Majone’, il cui progetto esecutivo è stato consegnato nel 2012 – si legge nell’interrogazione – sono iniziati nel secondo semestre del 2017, nella zona ottocannali, perché, in seguito ad analisi dettagliate effettuate dai responsabili del progetto, fu stabilito che le zone di maggiore criticità, che necessitavano interventi immediati, erano le marinate, unitamente alla zona Ottocannali ed a quella ovest di Vibo”.

Un’opera che i due consiglieri definiscono “funzionale alla riduzione del rischio ambientale per l’intero territorio comunale di Vibo Valentia” ma che “non è mai stata portata a compimento e che località Ottocannali, a causa dei lavori incompiuti, versa in condizione di abbandono e degrado“.

 

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