Cronaca

Rinascita, Arena e l'”uomo” di Luigi Mancuso che “controllava” il rifornimento dei locali nel Vibonese

Il latitante arrestato circa un mese fa avrebbe avuto il controllo, secondo il pentito, sulla fornitura di alimentari e bevande nella zona di Capo Vaticano e Ricadi

rinascita bartolomeo arena

Lo scorso 15 giugno a Catanzaro, in località “Janò”, si è conclusa dopo quasi due anni – dal famoso 19 dicembre 2019 quando scattò la maxi operazione “Rinascita Scott” – la latitanza di Agostino Papaianni. Poco più di un mese fa, infatti, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato l’uomo (ne abbiamo parlato QUI), 70 anni, originario di Coccorino di Joppolo nel Vibonese, considerato uomo di fiducia del boss di Limbadi Luigi Mancuso.

Su di lui è stato interrogato, nelle scorse udienze del maxi processo Rinascita Scott, anche il pentito Bartolomeo Arena: “Personalmente non l’ho mai conosciuto – ha dichiarato a riguardo il collaboratore di giustizia – però so di chi si tratta perché sono capitato in una situazione in cui ho avuto modo di capire chi fosse”. Quale situazione? “Io nel 2004, tramite Gianfranco Ferrante, ero stato assunto in una ditta per rappresentanza di bevande e prodotti alimentari. E mi ricordo che il mio capo mi diede proprio la zona dove abitava Agostino Papaianni. Cercai di rifornire diversi villaggi, pizzerie, alimentari… però quando arrivavo quasi avevano paura di farmi entrare, appena vedevano che ero un rappresentante, impauriti, mi dicevano subito ‘no, no’“.

Un atteggiamento che stupì il futuro pentito: “Io ci rimasi perché era strano, non conoscevano neanche i prezzi che avevo“. Allora, siccome “era successo in diverse parti”, Arena decide di chiedere a un soggetto di Spilinga: “Lui mi ha detto che era inutile che andavo, perché ‘in quella zona la fornitura di alimentari e bevande la fa Agostino Papaianni e la fa al prezzo che dice lui, pure se gliele dai a metà prezzo sempre da lui vanno’. E lì – evidenzia il collaboratore – ho capito la sua influenza in quella zona”. L’area in questione, evidenzia rispondendo alle domande del pm della Dda di Catanzaro Andrea Mancuso, era “la zona di Capo Vaticano, Santa Maria e Santa Domenica di Ricadi, quella zona là”.

Sempre “da altre persone”, non avendolo conosciuto direttamente, Arena ha inoltre affermato di aver saputo che “era una persona molto di fiducia per Luigi Mancuso“: “Da Francesco Antonio Pardea – racconta il pentito – ho saputo che nei rimpiazzi in carcere spesso venivano messi i nomi di Luigi Mancuso come capo società e di Agostino Papaianni come contabile. Da là ho capito che Papaianni era importantissimo per i Mancuso: perchè per mettersi come contabile accanto al nome di Luigi Mancuso – conclude – non poteva che essere una persona molto considerata da loro”.

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