Scienze & ambiente

“Stroncato” un pino a Pizzo, la protesta: “Ci troveremo una città senza alberi”

L'ex consigliere comunale, ed esponente locale del M5S, Carmen Manduca: "La legge prevede che sia piantato un altro albero"

taglio pino pizzo

Stroncato un altro pino, ormai uno dei pochi superstiti in città. Con questa politica del tagliare perché sporca, ad occhio e croce perché pericoloso oppure non permette la vista sul mare, ci ritroveremo in una città senza alberi“. Così sui social l’ex consigliere comunale di Pizzo (nel Vibonese), ed esponente locale del M5S, Carmen Manduca. “Avevamo detto e ribadito che un piano del verde pubblico è urgente – prosegue la pentastellata – proprio perché non si è perfettamente al corrente di quello che rappresenta un albero e di quanto sia prezioso”.

“Infatti la legge 10/2013 – prosegue – richiede una relazione di un perito ambientale (non il capo dell’ufficio tecnico, anche se designato alla tutela ambientale) e dopo aver accertato che sia davvero necessario il taglio o lo sradicamento, prevede che sia piantato un altro albero, scegliendo quello meno invasivo per la tutela della salute pubblica”.

Ma come possiamo difendere quei 4 alberi che ci rimangono, se le denunce non vengono prese in considerazione e si continua con questa superficialità che ci ha perseguitati per anni con l’ex amministrazione? Come si può pretendere di educare alla civiltà – conclude Manduca – se i primi a non rispettare la legge sono chi dovrebbe impartire lezioni e esempi utili a tutti?“.

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