Cronaca

Rinascita, cattura latitante Papaianni: “Non ha opposto resistenza” (VIDEO)

Adesso è caccia ai favoreggiatori. "Nascosto in una zona impervia. Trascorreva il tempo leggendo giornali e libri, in casa anche una palestra"

La latitanza è durata due anni e si è conclusa questa mattina a Catanzaro, in località “Janò”, dove personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto Agostino Papaianni, 69 anni, ricercato dal mese di dicembre 2019 in quanto destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione “Rinascita-Scott”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri, con la quale sono state disarticolate le cosche operanti nella provincia di Vibo Valentia.

Papaianni, originario di Coccorino di Joppolo, uomo di fiducia di Luigi Mancuso e già coinvolto nel processo “Black Money”, è accusato del reato di associazione mafiosa con l’aggravante di essere il promotore della ‘ndrina che controlla l’area di Capo Vaticano, Coccorino, Joppolo sino a Tropea, dove imponeva ai diversi villaggi turistici della zona rifornimenti di generi alimentari, guardianie e assunzione di personale.

La cattura. All’individuazione e cattura di Papaianni il personale della Squadra Mobile di Catanzaro è addivenuto sviluppando alcune acquisizioni investigative dalle quali era emersa la presenza di un soggetto ricercato all’interno di un appartamento annesso ad una B&B sito nel quartiere Janò di Catanzaro, dove giornalmente giungevano persone che consegnavano buste della spesa. Al momento dell’arresto Papaianni, che si avvaleva di false generalità, era da solo e non ha opposto resistenza ammettendo poi la sua reale identità.

La conferenza stampa. “L’abitazione in cui dimorava il latitante, attigua a un B&B, si trova in luogo impervio – ha specificato il capo della Squadra Mobile Alfonso Iadevaia, nel corso della conferenza stampa tenuta alla Questura della città capoluogo di regione –  circondato da vicoletti pedonali, un’area verde e un dirupo. L’intervento della cattura ha reso necessario l’impiego di un ingente numero di uomini. Papaianni non ha opposto resistenza e ha ammesso le proprie generalità. Questo è il secondo latitante vibonese, sfuggito all’operazione “Rinascita-Scott”, che si nasconde in territorio Catanzarese. Già a gennaio era stato catturato il latitante Domenico Cracolici nel Comune di Maida. Per un investigatore questa è la conferma di un collegamento tra territori ed è il simbolo di storiche alleanze tra la ‘ndrangheta di Vibo e quella di Crotone”.

La sinergia tra Questura e Procura. Il questore di Catanzaro Mario Finocchiaro e il capo della Mobile Iadevaia hanno sottolineato, poi, la sinergia nel lavoro svolto in coordinamento con la Procura guidata da Nicola Gratteri e il lavoro degli agenti che sono riusciti a scovare una traccia della latitanza del capocosca da acquisizioni investigative relative ad altri procedimenti. Piccoli particolari che hanno fatto nascere il sospetto della presenza di Papaianni in località Janò di Catanzaro. Adesso le indagini, ha detto Iadevaia, sono aperte per scoprire chi ha favorito la latitanza dell’uomo. Da quello che è possibile apprendere al momento, Papaianni aveva stipulato un contratto di affitto, da aprile, un contratto mai registrato dal proprietario il quale ha affermato che Papaianni si sarebbe registrato con un falso documento.

Il favoreggiamento. “L’uomo si trovava a Catanzaro almeno da aprile. Aveva un documento con generalità false che non è stato rinvenuto. Il contratto – per come detto dal funzionario della Squadra Mobile Salvatore Costantino Belvedere – non era stato registrato dal B&B, quindi si valutano i profili per il favoreggiamento”.

Giornali e libri. Sempre il vice questore aggiunto Salvatore Costantino Belvedere ha spiegato che nel corso della cattura di Papaianni è stata eseguita una perquisizione a casa e nei luoghi limitrofi e sono stati trovati, nella disponibilità del latitante, giornali, cruciverba e libri. Inoltre la casa era dotata di una piccola palestra domestica con panche e bilanciere per aiutare il ricercato a fare movimento nonostante la reclusione forzata.

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