Regionali, Occhiuto lancia il centrodestra unito. Sul fronte opposto è una babele

Saltato ieri l'incontro dei dirigenti calabresi del Pd con Boccia. Si punta ad incontrare Letta. Intanto, de Magistris strizza l'occhiolino ai Cinquestelle che però non mollano i dem

occhiuto e centrodestra vibo

Il centrodestra naviga a vele spiegate. Al di là dei formalismi, da ieri Roberto Occhiuto può dirsi a tutti gli effetti l’uomo su cui la coalizione punterà in vista delle prossime elezioni regionali. Non sono arrivate, dopo che a Vibo il capogruppo di Forza Italia alla Camera, con il coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori hanno incontrato simpatizzanti e giornalisti, reazioni negative dal centrodestra. Solo una precisazione dalle sorelle della compianta Jole Santelli: “Nessuno utilizzi il nome di Jole per tornaconti politici ed elettorali”. In realtà, Occhiuto aveva semplicemente risposto alle domande dei cronisti, ma la famiglia della governatrice scomparsa nello scorso autunno ha preferito ugualmente mettere i paletti, magari da qui ai prossimi mesi.

Non sono arrivate reazioni, nella giornata di ieri, dagli altri partiti del centrodestra. Anche se Occhiuto parla già da candidato presidente e precisa che “mai gli alleati hanno messo in discussione che la Calabria spettasse a Forza Italia”, probabilmente si attende che la candidatura venga ufficializzata prima di uscire allo scoperto. Anche perchè ci sono ancora molte cose da definire. E c’è un presidente uscente che aveva sognato di restare in sella per poi essere smentito da Salvini. Centrodestra compatto, tuttavia, al di là di piccole scaramucce.

E’ sul fronte opposto che regna il caos. Una vera e propria babele rispetto alla quale non è ancora dato sapere dove si arriverà. Nicola Irto è stato fatto fuori sull’altare dell’alleanza Pd-M5s, impegnati nel disperato tentativo di sottrarre la seconda posizione al sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Ed ora si cerca un candidato che possa aiutare i dem a raggiungere questo obiettivo. Più cautamente, invece, c’è chi lavora per costruire un fronte compatto con l’area che ruota intorno all’ex sindaco di Napoli. Non per vincere, ma quantomeno per essere competitivi.

La tensione si taglia con il coltello. Ieri è saltata anche la riunione in programma tra il responsabile nazionale del partito per gli Enti locali, Francesco Boccia e i dirigenti calabresi del Pd. Questi ultimi, infatti, intendono confrontarsi direttamente con il segretario Enrico Letta. Il tutto mentre il commissario Graziano resta al proprio posto, nonostante una gestione discutibile per usare un eufemismo. In questo marasma, i Cinquestelle -a guida Conte -puntano a una figura femminile che possa guidare lo schieramento, anche se l’opzione Ciconte rimane sempre valida. E intanto esplodono i socialisti con Incarnato che mette in guardia Pd e M5S da un’operazione di autoisolamento.

Dal canto suo, de Magistris, abbandonato da Tansi al suo destino, prova ad aprire ai Cinquestelle, ma la risposta è secca: “Se davvero ha a cuore le sorti della Calabria si ritiri e contribuisca a costruire una grande coalizione progressista per battere le destre”.