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Coldiretti Calabria: “I cinghiali in tutta la regione sono una calamità”

"Chiediamo che venga garantita la possibilità di salvaguardare il lavoro degli agricoltori, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria”

cinghiali

Prosegue la campagna di sensibilizzazione e denuncia di Coldiretti Calabria sul problema dell’eccessiva presenza sul territorio regionale di cinghiali. “Non siamo invasi dagli UFO, ma dai cinghiali si! Gli agricoltori seminano e coltivano e i cinghiali raccolgono. Dove andremo a finire? Ormai la presenza dei cinghiali è una costante e la loro proliferazione è incontrollata». E’ lapidario Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria. “Nonostante una presenza maggiore dei selecontrollori che ripetutamente avevamo chiesto alla Regione, nelle campagne, ma anche nei centri urbani – prosegue Cosentini – le persone devono cedere il passo ai cinghiali. Da tempo – aggiunge – abbiamo chiesto di ridurre la popolazione del selvatico nelle aree agricole, come d’altronde è stato fatto in altre regioni, ma constatiamo che continua ad esserci un impasse legislativo/amministrativo che non tiene conto che spesso è inutile seminare e che le colture in atto vengono fortemente danneggiate”.

“Necessariamente – prosegue Cosentini – occorre la modifica delle norme regionali che risalgono a venticinque anni fa e che erano state pensate per la tutela e protezione della fauna selvatica, al fine della ricostituzione del patrimonio faunistico e che oggi evidentemente si sono dimostrate non più idonee. Non chiediamo – incalza – lo sterminio dei cinghiali, ma un giusto equilibrio tra chi da sempre è vissuto nelle aree rurali, che deve avere la possibilità di continuare a lavorare e produrre cibo. Oggi questo equilibrio è totalmente saltato. Chiediamo che ci venga garantita la possibilità di salvaguardare il lavoro degli agricoltori, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria nella quale la produzione di cibo gioca un ruolo fondamentale.”

Oltre ai danni e ai pericoli c’è la beffa degli indennizzi che spettano agli agricoltori che tra l’altro hanno dovuto anticipare le spese a corredo della pratica. La Regione e gli ATC sono state sollecitate più volte alla tempestiva liquidazione dei danni che risalgono anche al 2018. “Non è più rinviabile la risoluzione del problema – conclude il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – è assolutamente necessario assicurare la giusta tutela del lavoro di chi si guadagna da vivere in campagna, la sicurezza delle persone e la vivibilità dei luoghi . Se non si prende atto di questa calamità e non si interviene non stupiamoci poi che ci siano sempre più terreni agricoli abbandonati”.