Massoneria deviata e ‘ndranghetisti contro il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì? È quanto sostiene lo stesso governatore facente funzioni, denunciando sulla propria pagina Facebook la presenza di “ondate” programmate di commenti contro di lui: “Continuerò a cancellare i commenti dei maleducati e dei violenti: dissentire è un conto; maledire, augurare la morte o offendere è altro”.
E subito dopo denuncia i “poteri forti” responsabili di quelle che, se confermate, sarebbero delle vere e proprie minacce di morte: “Peraltro quel tipo di commenti, tutti uguali – scrive Spirlì – arriva a ondate e da luoghi ben precisi, rispondenti a mandanti in grembiulino deviato, ‘ndranghetisi o malapolitici in disarmo. Come dire, gentaglia con cui non ci misuriamo per principio. La Calabria ha bisogno d’altro, ben più nobile e dignitoso!”.
Soliti toni eccessivi, esagerati e fuori le righe di Nino Spirlì o – al contrario – serie minacce mandate da “mandanti in grembiulino deviato, ‘ndranghetisi o malapolitici in disarmo”? E, nella seconda ipotesi, il presidente della Regione ha informato le forze dell’ordine?