Seconda dose vaccino, da AstraZeneca a Pfizer: dopo quanto si fa regione per regione

Ogni governatore ha deciso in autonomia l'intervallo tra le due iniezioni. Per i colossi farmaceutici dovrebbe essere tra i 21 (Pfizer) e 28 (Moderna) giorni

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Quando si potrà fare la seconda dose di vaccino anti Covid. È questo il dubbio che attanaglia molti italiani, dopo il tira e molla tra EmaAifa e i colossi farmaceutici per stabilire l’intervallo di tempo tra un’iniezione e l’altra.

Da foglietto illustrativo, chi ha ricevuto il siero Pfizer dovrebbe aspettare 21 giorni prima di ripresentarsi al centro vaccinazione. Per Moderna i giorni sono 28, mentre per AstraZeneca possono passare tra 28 e 84 giorni. Johnson&Johnson, essendo monodose, non ha problemi di questo tipo. L’Agenzia del farmaco europea, sulla scorta di quanto ha fatto la Gran Bretagna, ha deciso che per i sieri a mRna (Pfizer e Moderna) si possono tranquillamente aspettare anche 42 giorni, senza che ci siano effetti collaterali. Anche l’Aifa e il Cts hanno confermato questa decisione, visto che un intervallo di tempo più lungo permette di vaccinare con la prima dose più persone. I colossi farmaceutici, soprattutto Pfizer, hanno invece ribadito che sarebbe meglio rispettare rigorosamente i tempi indicati nel bugiardino, visto che non hanno ancora condotto test per capire cosa succede se viene ritardata la seconda somministrazione. Ema e Aifa hanno confermato che si può aspettare 42 giorni.