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Processo Stefano Cucchi: in appello 13 anni a due carabinieri

Ilaria Cucchi: "Mio pensiero va a Stefano e ai miei genitori. Questa una stenza storica"

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La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha condannato per omicidio preterintenzionale a 13 anni di carcere Alessio Di Bernardo Raffaele D’Alessandro, i due carabinieri accusati del pestaggio che la notte del 15 ottobre 2015 causò la morte di Stefano Cucchi. Condannato a 4 anni di carcere anche il maresciallo Roberto Mandolini, a sua volta accusato della compilazione del falso verbale di arresto del 31enne romano. Confermata la condanna per falso 2 anni e mezzo di reclusione a Francesco Tedesco, il carabiniere che con le sue dichiarazioni ha permesso di far emergere i fatti avvenuti nella caserma Casilina la notte dell’arresto di Cucchi.

Dopo l’arresto per droga Cucchi fu portato nella caserma della compagnia Casilina, dove avvenne il pestaggio. Trasportato all’ospedale Pertini, Cucchi morì il 22 ottobre in conseguenza delle lesioni gravissime riportate proprio in quella notte.

La sentenza di appello arriva dopo che quella in primo grado del 14 novembre 2019. In primo grado Di Bernardo e D’Alessandro erano stati condannati a 12 anni, Mandolini (all’epoca dei fatti comandante della stazione Appia) a 3 anni e 6 mesi, mentre il militare Tedesco a due anni e mezzo, ma subito scagionato dall’accusa di omicidio preterintenzionale.