Cronaca

Imponimento, Stillitani davanti al gip: “Non conosco il boss Rocco Anello”

L'ex assessore regionale, finito nel calderone dell'inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro, ha smentito il presunto appoggio elettorale datogli dalla cosca in cambio di favori

stillitani

E’ stato ascoltato ieri nell’Aula bunker del tribunale di Lamezia Terme dal gip distrettuale di Catanzaro Francesco Rinaldi, l’ex assessore regionale Francescantonio Stillitani, nell’udienza preliminare dell’inchiesta Imponimento che ha coinvolto 147 persone. “Non ho mai infangato il mio nome” ha detto l’imprenditore e politico che deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa perchè accusato di essere stato sostenuto dal clan Anello di Filadelfia per le sue attività imprenditoriali. Quello di Stillitani è stato, nella giornata di ieri, un lungo excursus, risalente agli anni 80, quando era entrato in contatto con un manager di uno dei più importanti tour operator italiani. Stillitani ha ribadito di non conoscere affatto Rocco Anello e di non aver avuto alcun interesse ad affidare la gestione di servizi di pulizie ad Antonio Facciolo per una cifra che si aggirava sui 150mila euro. Negato anche l’appoggio elettorale ricevuto dalla famiglia di ‘ndrangheta. Stillitani ha chiarito di non aver conosciuto nemmeno i rappresentanti di lista, nominati dalla sua segreteria.