La Consulta boccia il ripiano trentennale dei debiti, 200 Comuni rischiano il dissesto in Calabria

Gli enti sarebbero obbligati a risanari i rispettivi passivi in un triennio o al massimo entro la durata del mandato del sindaco

corte-costituzionale.jpg

La sentenza della Corte Costituzionale numero 80 del 29 aprile ha dichiarato incostituzionale l’articolo 39-ter, commi 2 e 3, del decreto-legge 30 dicembre 2019, numero 162. In sostanza,  la Consulta ha bocciato il ripiano trentennale dei debiti, costringendoli a farlo entro un triennio o comunque alla durata del mandato di un sindaco. In questo modo i tempi per azzerare i passivi si ridurrebbero a un triennio comunque o ad un arco temporale non eccedente la durata residua del mandato del sindaco o del presidente della Provincia, ovvero per gli enti in predissesto nel periodo di ripiano previsto dal piano di riequilibrio pluriennale, provocando uno sbilancio notevole. In molti casi, con lo stop al ripiano trentennale, il rischio dissesto è più di un’ipotesi.

Senza una norma che risolva il problema, rischiano di andare in dissesto 214 Comuni in Calabria. In questo modo i tempi per azzerare i passivi si ridurrebbero a un triennio comunque o ad un arco temporale non eccedente la durata residua del mandato del sindaco o del presidente della Provincia, ovvero per gli enti in predissesto nel periodo di ripiano previsto dal piano di riequilibrio pluriennale, provocando uno sbilancio notevole. In molti casi, con lo stop al ripiano trentennale, il rischio dissesto è più di un’ipotesi, ma già si sta pensando a come ovviare il problema con la predisposizione di una norma in Parlamento.