Truffa nella percezione di indennità agricole: denunciate 67 persone

Operazione dei Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza. Nell'inchiesta coinvolte 11 aziende

Guardia di Finanza Cosenza

I finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari 67 persone, 16 titolari e/o collaboratori di aziende agricole e 51 braccianti agricoli. Le accuse sono di truffa nella percezione di indennità agricole ed omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali. L’attività di polizia giudiziaria, condotta dai finanzieri di Montegiordano, rappresenta lo sviluppo investigativo dell’operazione “Demetra” che a giugno 2020, aveva portato all’esecuzione di 60 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti accusati di caporalato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il nuovo filone investigativo disposto dal pm Flavio Serracchiani, ha consentito di analizzare la documentazione extracontabile sequestrata nel corso delle perquisizioni eseguite il giorno del blitz, confrontando la stessa con i dati ufficiali dei modelli DMAG (tramite i quali vengono denunciati trimestralmente i lavoratori occupati alle dipendenze delle aziende agricole e vengono dichiarati i dati retributivi e contributivi dei lavoratori occupati) e che vengono comunicati dai titolari delle aziende agricole all’Inps. Al termine dell’elaborazione dei dati, è stata fatta luce su una fenomenologia d’illecito strettamente connessa alla piaga sociale del “caporalato”, ossia “l’omessa dichiarazione e versamento di giornate agricole”. Tale omissione ha agevolato sia gli imprenditori agricoli, consentendo loro un notevole risparmio economico derivante dall’omesso versamento delle effettive giornate di lavoro svolte dai braccianti, sia i braccianti agricoli, i quali hanno potuto avere accesso alla disoccupazione agricola, indennità collegata al numero effettivo di giornate agricole svolte.

L’attività di polizia giudiziaria ha fatto, inoltre, emergere come i titolari delle aziende agricole coinvolte, nonostante l’elevato tenore di vita, oltre a non comunicare tutte le giornate agricole, il più delle volte non hanno neanche provveduto al versamento di quelle ritenute previdenziali ed assistenziali operate, seppure in difetto, sulle retribuzioni dei braccianti agricoli impiegati. Sono 11 le aziende agricole coinvolte nell’operazione (9 della provincia di Matera e 2 della provincia di Cosenza).

Oltre alle denunce sono stati segnalate agli enti competenti oltre 5.200 giornate agricole effettuate e non comunicate dagli imprenditori agricoli per il periodo preso in esame (dal 2016 al 2020) nonché oltre 1,1 milioni di euro di somme non versate e/o indebitamente percepite (di cui oltre 700.000 euro a titolo di ritenute previdenziali ed assistenziali non versate nonché contributi dovuti da parte degli imprenditori agricoli, ed oltre 400.000 euro a titolo di indennità previdenziali indebitamente percepite dai braccianti).

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