Politica

Intercettazioni, il Pd chiede le dimissioni del presidente della Provincia Salvatore Solano

Il segretario provinciale Enzo Insardà: "Non è possibile accettare passivamente il degrado a cui è stato portato il nostro territorio, nell'interesse di riprovevoli comitati d'affari"

Enzo-Insardà

Anche il Partito democratico di Vibo Valentia chiede le dimissioni del presidente della Provincia Salvatore Solano che non è indagato ma il cui nome compare nelle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta avviata dalla Dda di Catanzaro che ha tirato in causa anche la politica vibonese.

“Mai come in questo momento il territorio vibonese è interessato da una intensa attività della magistratura a conferma di un quadro preoccupante su rapporti opachi e condizionamenti di chi è chiamato ad amministrare nell’interesse pubblico. Sosteniamo – scrive il segretario provinciale del Pd Enzo Insardà – l’impegno delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria, consapevoli che sarà il processo ad accertate le responsabilità. La politica, però, deve fare delle scelte per riaffermare etica e integrità nell’azione delle istituzioni, nella rappresentanza delle persone e delle istanze del territorio. Si tratta di scelte alle quali il Partito Democratico continuerà a rispondere prima di tutti gli altri, portando avanti in modo concreto rinnovamento e selezione della classe dirigente”.

E ancora: “Le recenti indagini della Direzione Distrettuale Antimafia hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica rapporti e conversazioni molto lontani dall’irreprensibilità a cui dovrebbero tendere i rappresentanti delle istituzioni. Alla luce di quanto emerso sul sindaco e presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, non possiamo fare finta che non sia successo niente e ci associamo alla richiesta dei consiglieri del Comune di Stefanaconi nel chiederne le dimissioni. Ci aspettiamo atti consequenziali. Risulta difficile credere – conclude – che, come cittadini, sia possibile accettare passivamente il degrado a cui è stato portato il nostro territorio, nell’interesse di riprovevoli comitati d’affari che trasversalmente hanno ridotto la politica e le persone a strumenti privi di etica e di idee”.

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