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Capire lo svapo: le opinioni dei fumatori e dei sanitari a confronto

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Sempre più persone decidono di smettere di fumare. Chi dice addio alle sigarette, lo fa perché sa che fanno male. Nella maggioranza dei casi, però, vi è lo step intermedio dell’e-cig, considerata oramai all’unisono meno nociva per la salute sia dalla comunità dei fumatori che da quella dei sanitari. A tal proposito, per comprendere le ultime tendenze di settore, vale la pena segnalare l’indagine Eurispes 2020, incentrata sullo svapo.

L’indagine Eurispes 2020 sulle e-cig

Indagine condotta su un campione di 265 fumatori, al suo interno vi è una sezione apposita dedicata alle opinioni dei consumatori italiani sul vaping e sul tabacco riscaldato. L’istantanea che ne viene fuori è chiarissima: fra le innumerevoli modalità di fumare, l’e-cig è considerata la soluzione meno nociva. All’esatto opposto, per il 94,8% è la sigaretta classica il prodotto da fumo, potenzialmente più nocivo per la salute.

Da quest’indagine emergono ulteriori dati interessanti per comprendere l’opinione generale sullo svapo. Il 66,4% dei fumatori ha detto addio alle sigarette, dopo aver iniziato a preferire articoli senza combustione, fra cui appunto l’e-cig. Il 22,6% di coloro che hanno iniziato con lo svapo, ha diminuito sensibilmente nel corso dei mesi il consumo di sigarette.

Dal lato opposto, il 5,7% dei fumatori non ha cambiato le vecchie abitudini, nonostante abbia provato i prodotti senza combustione. L’1,1% dei fumatori intervistati ha dichiarato di apprezzare sia le sigarette tradizionali che quelle elettroniche. Infine, solo lo 0,8%, la percentuale più bassa in assoluto, dopo aver iniziato con lo svapo, ha preferito ritornare a fumare.

Ciò che viene fuori dall’indagine Eurispes 2020 sulle e-cig è che le nuove tecnologie, senza combustione di nicotina si dimostrano valide alleate per coloro che vogliono smettere di fumare.

Le opinioni sulla sigaretta elettronica

Con la diffusione massiccia delle sigarette elettroniche, la questione svapo è finita al centro dell’attenzione ed è stata più volte analizzata in relazione ai danni che la sigaretta tradizionale comporta. Prevalgono posizioni ottimiste: fumare fa più male che svapare, perché c’è combustione da nicotina.

L’intento di fondo è porre fine all’epidemia del fumo, invitando i fumatori a procedere all’acquisto delle e-cig, considerate quasi all’unisono come un prodotto a basso rischio. I sanitari, i ricercatori e i medici, nella maggioranza dei casi, sposano la tesi secondo la quale i rischi di breve periodo che scaturiscono all’abbandono delle sigarette in favore dello svapo, risultano ampiamente inferiori a quelli che si ritrovano a fronteggiare quotidianamente i fumatori più incalliti.

Lo studio pubblicato su Annals of Internal Medicine

Qualche anno fa, sulla rivista Annals of Internal Medicine venne pubblicato uno studio, secondo il quale i vaper adulti hanno nel loro organismo quantità decisamente inferiori di sostanze cancerogene in raffronto a chi fuma le sigarette. Perché svapare piace? Il segreto è nella percezione degli aromi

La percezione della sigaretta elettronica è decisamente positiva tra i consumatori che la reputano una valida alternativa per smettere di fumare. Inoltre, offre un’esperienza nuova, grazie a una vasta gamma di aromi (campionario molto vasto in vendita su www.svapostore.net)

Chi per anni ha fumato sigarette a combustione, necessita di più tempo del dovuto per godere appieno dei gradevoli aromi rilasciati in fase di svapo. Aromi dolci e fruttati così come i liquidi aromatizzati al tabacco sono davvero piacevoli, al punto che molti considerano questo aspetto come la parte migliore dell’avere la sigaretta elettronica.

Per godere a pieno degli aromi è bene diluirli nella maniera opportuna, affinché non si danneggi la propria sigaretta elettronica. Utilizzarli in maniera pura, ossia così come sono, sarebbe infatti una scelta avventata.

C’è quindi da evidenziare come l’attuale mercato proponga una vasta scelta per centrare appieno le proprie esigenze in termini di gusti. Questi possono essere soddisfatti appieno, rendendo altamente personalizzato il modo con cui si svapa.

Nuova sfida per la sigaretta elettronica

Di convegni e di tavole rotonde che miravano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la sigaretta tradizionale sia nociva per la salute, ce ne sono stati in abbondanza a livello internazionale. Si è dibattuto in lungo e in largo circa i nuovi approcci e le metodologie di maggiore successo, in grado di facilitare l’addio alle sigarette. In quanto a riduzione dei danni, come è ampiamente prevedibile, le opinioni dei vari Paesi nel panorama mondiale appaiono a dir poco contrastanti. Basti pensare ad esempio al fatto che in Europa vi sono Paesi più indulgenti rispetto ad altri per quanto riguarda i divieti di fumo e sulla sigaretta elettronica, non considerata dovunque allo stesso modo.

Su quest’ultimo aspetto, l’Italia risulta decisamente indietro rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, nonostante la presenza della principale fabbrica di riscaldatori di tabacco a livello mondiale e i risultati positivi in termini di vaping. Ne sono prova evidente la scarsa presenza agli appuntamenti da parte degli addetti ai lavori e le partecipazioni solo occasionali. A quanto parte, nel momento in cui forse occorrerebbe sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica oggi più che mai attuale, sembra che l’interesse svanisca, perché dietro non vi è alcun business.

La vera sfida del futuro per la sigaretta elettronica, pertanto, sarà quella di riuscire a fare breccia su posizioni troppo conservative. Per cambiare queste posizioni troppo ancorate al passato, bisognerà infondere il massimo impegno ed essere pazienti e costanti. Le iniziative di marketing, a tal proposito, giocheranno un ruolo di cruciale importanza in futuro: la campagna #maggiorevapore pianificata nel 2019 è stato solo il primo step. Decisivi saranno i convegni, le tavole rotonde e i seminari organizzati dai sanitari. Questi ultimi saranno chiamati a ridefinire l’immagine della sigaretta elettronica. Infine, non sarà necessario solamente che i protagonisti della filiera del vaping dicano la loro su questo argomento spinoso. Anche la sensibilizzazione dei media risulterà decisiva.