Politica

Vibo, tre consiglieri di opposizione accendono i riflettori su Durc e dissesto

"Senza questa attività di pungolo - chiariscono riferendosi all'assenza dei dem al question time - c’è regressione per la comunità e per gli stessi governanti"

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“Guardando al Governo Nazionale, crediamo ora, più che mai, che l’opposizione, senza infingimenti, debba sempre partecipare ai dibattiti nelle sedi Istituzionali preposte e promuovere mirate istanze e proposte volte a stimolare l’Amministrazione al Governo della città a risolvere ed a fare piena luce su questioni centrali, quali il Bilancio, oltre che focalizzare l’attenzione sulla tempestiva eliminazione dei “balzelli” burocratici che, purtroppo, se non si dovesse intervenire tempestivamente, rappresentano per legge un ostacolo all’accreditamento dei fondi di matrice Comunitaria, gli unici, si sottolinea, che saranno messi a disposizione dall’Europa e che, ovviamente, non possiamo permetterci di perdere -se è vero come è vero- che senza di essi non si potrà ridare slancio ad un’economia territoriale sempre più debole perché falcidiata dall’Emergenza sanitaria COVID-2019”. Lo scrivono in una nota Giuseppe Policaro e Marco Miceli, consiglieri di Vibo democratica e Lorenza Scrugli, eletta con Vibo da Vivere.

“Nell’ultimo question-time -spiegano – due mirate interrogazioni di Vibo Democratica, hanno sortito risposte da parte dell’incalzata Amministrazione Comunale accendendo i riflettori su due questioni preliminari sul piano generale di cruciale importanza e che necessitano della massima attenzione e trasparenza: la prima, sul Piano di Riequilibrio Finanziario, la seconda sul DURC dell’Ente, a firma anche della Consigliera Lorenza Scrugli (Vibo da Vivere).
Quanto al Piano di Riequilibrio Finanziario, è infatti emerso che la già enorme mole debitoria quantificata all’agosto del 2019 dall’Amministrazione Comunale e poi lievitata a seguito dell’instaurato contraddittorio con la Corte dei Conti alla cifra “monstre” di 61 milioni di euro, è destinata ancora potenzialmente ad aumentare di cifre milionarie assai significative, con prognosi negativa – a detta dell’Amministrazione stessa- sulla possibilità di un giudizio positivo definitivo dell’Organo Contabile Catanzarese -salvo interventi straordinari assai significativi da parte dello Stato- in assenza e/o incapienza dei quali, purtroppo, non solo a nostro giudizio, si spalancherebbero le porte ad un secondo dissesto, che sarebbe, forse, ormai solo da dichiararsi”.

“La seconda, l’irregolarità del Documento Unico di Regolarità Contributiva dell’Ente -proseguono gli eletti – se non sarà risolta definitivamente, comprometterà la possibilità di accreditamento dei fondi di matrice Comunitaria, gli unici disponibili al momento, e che, inoltre, perché anche su di essi incide, compromette Progetti rilevanti sulle Politiche Sociali, quale il Home Care Premium, con ricadute negative sui più deboli e sui lavoratori coinvolti.

“Continueremo pertanto a batterci, controllare, proporre e ad informare all’esterno, fuori da ogni polemica, di ciò che avviene all’interno dell’istituzione perché siamo convinti che senza questa attività di pungolo c’è regressione per la comunità e per gli stessi governanti che non hanno più nessun motivo per fare meglio. Perché quando il re è nudo non c’è più nessuno che almeno dica che il re è davvero nudo”.

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