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La scuola di polizia resta a Vibo, il questore Gargiulo: “Nessun progetto di trasferimento”

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il prefetto di Vibo Francesco Zito e il direttore della scuola Stefano Dodaro. Ieri i festeggiamenti per il 169esimo anniversario e il ricordo dei caduti

Non si sposterà da Vibo Valentia, almeno nel breve periodo, la scuola allievi-agenti di Polizia. “Non esiste alcun progetto di trasferimento”. La conferma arriva direttamente dal questore Raffaele Gargiulo, dal prefetto Francesco Zito e dal direttore della scuola Stefano Dodaro, nel corso dei festeggiamenti per il 169esimo anniversario della fondazione della polizia culminati, nella mattinata di ieri, con la deposizione di una corona d’alloro in memoria dei caduti e una breve cerimonia religiosa, con la lettura delle apposite preghiere da parte di Monsignor Vincenzo Varone.

“Uomini e donne morti sul campo “che intendiamo ricordare – ha sottolineato il questore Raffaele Gargiulo rivolgendosi ai poliziotti in formazione  – affinché il loro esempio costituisca per voi monito rispetto al compito che andrete a svolgere, con passione ed entusiasmo”. D’altronde, “questa carriera può essere intrapresa soltanto se alla base c’è la necessaria passione civile”.  Il questore non ha esitato ad esprimere il proprio riconoscimento verso tutti i poliziotti e le poliziotte “che in questo anno di emergenza sanitaria legata al Covid, non hanno mai fatto venir meno la loro presenza, permettendoci – ha concluso Gargiulo – di fare i conti nel migliore dei modi possibili con la diffusione del contagio”.  Parole chiare anche dal capo dell’Ufficio territoriale del Governo Francesco Zito che non ha esitato ad elogiare “uomini e donne che lavorano in quello che rappresenta un vero e proprio presidio di legalità sul territorio, se possibile, da rafforzare”. Ed il direttore ha aggiunto: “Non c’è stato un solo giorno negli ultimi tre anni senza che vi fossero allievi dentro la scuola “Andrea Campagna. Dunque, uno spostamento nel breve periodo non è immaginabile”. Peraltro, “è l’unica scuola meridionale”. E nella querelle si è inserito, nella giornata di ieri, pure il parlamentare del Movimento Cinquestelle Riccardo Tucci. “La storica scuola allievi agenti di polizia – ha spiegato Tucci – non si tocca, sta bene lì dove è sempre stata. L’idea di trasferirla a Cutro, in provincia di Crotone, avanzata da alcuni rappresentanti istituzionali, per riparare a un vecchio accordo di programma sfumato e occupare uno stabile in disuso destinato all’origine all’Esercito, è priva di valide ragioni”.

E allora, “pur comprendendo la delusione di qualche amministratore pitagorico di vedere i propri progetti andati in fumo riteniamo la proposta fuori luogo, per usare un eufemismo”. Inevitabile il richiamo alla pervasività della criminalità organizzata nel Vibonese, territorio da sottoporre costantemente al controllo delle forze dell’ordine: “ La scuola di polizia –ha rimarcato il parlamentare M5S – è un presidio di legalità fondamentale per il territorio, in una provincia minata e vessata in profondità dalla presenza asfissiante della ‘ndrangheta”. Non è un caso “che “Rinascita Scott”, l’operazione contro il crimine più importante degli ultimi decenni, abbia avuto come epicentro questa città”. Di conseguenza, “la presenza dello Stato sul territorio – ha specificato Tucci – anche attraverso le sue ramificazioni istituzionali, quale è la scuola di polizia, è vitale per poter sperare in una società più libera e giusta, scevra dal condizionamento del fenomeno criminale che ne frena lo sviluppo”. In una parola sola, “le guerre tra poveri” devono essere necessariamente evitate perchè “non hanno mai giovato a nessuno”.

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