Ponte sullo Stretto nel Recovery Plan, si avvera un sogno?

Il via libera è stato preceduto da alcune divisioni all’interno della maggioranza, divisioni relative al tema del Ponte sullo Stretto, ma ha prevalso la linea di Lega e Forza Italia

ponte-sullo-stretto-702x336

La commissione Trasporti della Camera ha licenziato il parere sul Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) in vista del voto che si svolgerà in Aula la prossima settimana sulla relazione della commissione Bilancio sul Recovery Plan. Tuttavia, il via libera è stato preceduto da alcune divisioni all’interno della maggioranza, che hanno fatto slittare il voto sul parere, divisioni relative al tema del Ponte sullo Stretto. Lega e Forza Italia hanno insistito affinché l’opera fosse ricompresa nel parere. Contrari i pentastellati. Alla fine nel testo del parere approvato il Ponte compare. Nel documento, infatti, si legge: “Per la verifica delle soluzione tecniche ottimali contenute nello studio della commissione sull’attraversamento stabile e veloce dello Stretto di Messina istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, si richiede che tale studio sia trasmesso subito al Parlamento ai fini dell’approvazione del parere; rispetto agli scenari (ponte o tunnel), si valuti se e quali opere e interventi possano essere realizzati alle condizioni previste dal PNRR”.

Il Ponte sullo Stretto, la semplificazione burocratica e la conferma del regime derogatorio vigente sugli appalti. “Il parere positivo della commissione Trasporti al Pnrr su temi fondamentali per il progresso del Paese è arrivato con un lavoro di squadra della Lega per rimediare a ritardi e omissioni del precedente esecutivo. Si materializza così il Ponte sullo Stretto, opera fondamentale per la crescita del Sud e del Paese, come gli investimenti sui valichi alpini. Interventi immediati e politiche di prospettiva sono stati sollecitati dalla Lega nel campo delle Tlc. Per accelerare il cablaggio del Paese sosteniamo la possibilità di nominare i governatori come commissari straordinari per la digitalizzazione, un piano torri (con collegamento in fibra per quelle esistenti) per le aree montane, marittime e per i piccoli borghi, semplificazione burocratica e una revisione operativa del piano Bul per le aree grigie. Positiva inoltre la condivisione trasversale dello sviluppo del 5g e della necessaria digitalizzazione della Pa, con particolare attenzione alla formazione del personale di Comuni e scuole. Chiediamo infine che cybersicurezza e blockchain diventino politiche concrete e non più solo annunci, con consistenti fondi dedicati”. Lo affermano in una nota i deputati della Lega Elena Maccanti (capogruppo in Commissione Trasporti), Edoardo Rixi (responsabile nazionale Infrastrutture), Massimiliano Capitanio, Giuseppe Donina, Domenico Furgiuele, Antonietta Giacometti, Giovanni Battista Tombolato, Federica Zanella, Adolfo Zorzan.

“Per la verifica delle soluzione tecniche ottimali contenute nello studio della commissione sull’attraversamento stabile e veloce dello Stretto di Messina istituita presso il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, si richiede che tale studio sia trasmesso subito al Parlamento ai fini dell’approvazione del parere; rispetto agli scenari (Ponte o tunnel), si valuti se e quali opere e interventi possano essere realizzati alle condizioni previste dal PNRR”. E’ quanto si legge nel parere sul Recovery Plan approvato dalla Commissione Trasporti della Camera su proposta della relatrice Enza Bruno Bossio (Pd).

“E’ assolutamente il contrario: nel parere della Commissione Trasporti si parla del Ponte sullo Stretto di Messina, e su questo c’è stata battaglia, ma il fatto che noi del Pd, Lega e Fi abbiamo votato per il parere dimostra che il Ponte nel parere c’è”. Lo dice la relatrice della Commissione Trasporti della Camera, Enza Bruno Bossio, a proposito del parere sul Recovery Plan, dopo che M5s ha affermato che in esso non c’è il Ponte sullo Stretto. “Innanzi tutto non potevamo scrivere di inserire semplicemente la realizzazione del Ponte nell’ambito del Pnrr – spiega la parlamentare del Pd – perché tale indicazioni comporterebbe di dar seguito al progetto realizzato 20 anni fa. Ma quel progetto era pensato in project finacing, mentre oggi si ragiona ad un attraversamento stabile senza pedaggio, e quindi a carico dello Stato. Per questo abbiamo chiesto che la Commissione incaricata di valutare la realizzazione dell’attraversamento stabile mandi al Parlamento lo studio comparativo sull’utilità di tale attraversamento, e se ci sarà risposta affermativa di indicare come realizzarlo, cioé se con un tunnel o con un Ponte, e se a campata unica o no, e via dicendo. Se, come dovrebbe avvenire, il parere della Commissione arriverà entro 20 giorni, chiederemo al governo di inerire nel Pnrr da mandare a Bruxelles non la realizzazione dell’intero attraversamento, bensì un lotto, perché nel Pnrr non si possono inserire opere la cui realizzazione duri più a lungo del finanziamento stesso”.

Più informazioni